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Cronaca Dovadola

Un'artista tanto amato dai Forlivesi: intitolata a Glauco Fiorini la scuola media di Dovadola

Fiorini era molto amato dai Forlivesi ed è stato anche un punto di riferimento per gli abitanti di San Martino in Strada, quartiere nel quale viveva

La scuola media di Dovadola porta il nome di Glauco Fiorini. La cerimonia d'intitolazione si è svolta venerdì alla presenza dei familiari dell'artista ed insegnante (la moglie Alba, i figli Alessandro e Giampaolo), del sindaco Francesco Tassinari, del dirigente scolastico Istituto Comprensivo Valle del Montone Anna Starnini, del presidente dell'Associazione Glauco Fiorini Gabriele Zelli, oltre a numerosi ex allievi (uno di loro, Ermes Fuzzi, ha evidenziato lo stretto legame instaurato con il loro professore anche negli anni successivi alla scuola) e amici che con Glauco hanno condiviso molti momenti della loro vita. Ovviamente hanno partecipato anche gli studenti dovadolesi, accompagnati dai loro genitori.

E' stata una cerimonia accompagnata da momenti di grande emozione quando è stato ricordato l'uomo Fiorini. La manifestazione, coordinata dall'insegnante Eleonora Toledo, che di Fiorini è stata prima allieva e poi collaboratrice, ha avuto il momento più significativo quando i familiari di Fiorini hanno donato alla scuola due opere a perenne ricordo dell'artista. La prima formazione di Glauco Fiorini, nato a Forlì nel 1941, si compì al Liceo Artistico di Ravenna. Frequentò poi il Corso per Disegnatore anatomico chirurgico presso l’Istituto Rizzoli di Bologna.

Dopo l’esordio che lo vide interessato principalmente alla pittura, e una fase nella quale si occupò di design industriale, Fiorini si dedicò quasi esclusivamente alle arti plastiche e alla scultura. Decisivi furono i rapporti con il pittore Carlo Crespini e soprattutto con lo scultore Gino Del Zozzo. Ad un'intensa produzione artistica affiancò l'attività di insegnante lasciando negli allievi e nelle famiglie degli studenti un ricordo indelebile tanto che sia la scuola media di Villafranca di Forlì e, da venerdì, anche quella di Dovadola sono a lui intitolate. Come docente caratterizzò il suo impegno facendo lavorare gli studenti in modo sperimentale e interdisciplinare su argomenti e temi che quarant'anni fa non caratterizzavano i programmi scolastici, riuscendo a trovare il linguaggio, gli argomenti giusti per ogni alunno. È stato in grado di valorizzare i giovani, tirando fuori il meglio da ognuno di loro.

Tutto questo è stato interrotto in modo inesorabile dalla sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1994. Da allora i familiari, gli amici e gli estimatori sono stati protagonisti di diverse iniziative per ricordare Fiorini. Avendo lasciato varie sculture realizzate in vetroresina, che potrebbero trovare il loro completamento grazie alla fusione in bronzo, una di queste  “La famiglia”, ideata dallo scultore nel 1989, è stata fatta fondere dal comitato “Una fusione per Glauco Fiorini”, costituitosi a Forlì il 2 aprile 1997 poi trasformato in associazione, e poi donata alla città. Questa monumentale composizione, alta 3 metri e 40 centimetri, realizzata nel 1999 è stata collocata nel Parco Urbano “Franco Agosto”. L’opera appare tesa a sviluppare il tema del profondo legame affettivo che unisce uomo e donna e li spinge a proteggere la nuova vita da loro generata.

Un’altra opera pubblica di grandi proporzioni è il “Monumento al caduto dell’aria”, realizzata in cemento su un modello in polistirolo, creata nel 1981 per ricordare l’istruttore di volo Vladimiro Cimatti. Collocata nel parco della Polisportiva di Roncadello (Forlì), l’opera è stata restaurata a cura dell’Associazione “Glauco Fiorini” con il contributo determinante del Comitato di Quartiere e del Comitato di Gestione del Polisportivo “Cimatti”. Purtroppo la scultura, realizzata con materiale povero, nel giro di breve tempo è stata di nuovo soggetta a deterioramento da parte degli agenti atmosferici, riproponendo i già noti problemi di conservazione. Fiorini era molto amato dai Forlivesi ed è stato anche un punto di riferimento per gli abitanti di San Martino in Strada, quartiere nel quale viveva. Anche per questo nel 2007 l’opera plastica “E poi…” è stata collocata nel Piazzale della Pieve di San Martino in Strada; anche questa iniziativa fu promossa dall’Associazione Fiorini con il concorso di decine e decine di cittadini, enti, associazioni e ditte private. 

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