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Chiusura delle aule di Valverde, gli studenti: "Non è stato un fulmine a ciel sereno"

Sulla chiusura delle aule di Valverde, è intervenuto il rappresentante degli studenti in Consiglio di Campus, Lorenzo Di Stefano.

Sulla chiusura delle aule di Valverde, è intervenuto il rappresentante degli studenti in Consiglio di Campus, Lorenzo Di Stefano. Il 5 ottobre la dirigenza del Campus di Forlì ha convocato i rappresentanti di Koinè per illustrare le difficoltà di ordine amministrativo esistenti per rinnovare la convenzione che finora ha permesso alla Associazione di gestire spazi destinati ad aule per lo studio.

“E’ innegabile – introduce Di Stefano – il valore storico e simbolico che le aule studio Valverde rappresentano per la città di Forlì e la sua comunità studentesca. Un luogo d’incontro tra generazioni e culture, un luogo dove studenti e forlivesi hanno imparato negli anni come crescere assieme. Un luogo di vitale importanza in questo momento storico, nel quale la città di Forlì si pone come polo universitario di riferimento nella Romagna”
 
“A differenza però di quanto appare dal comunicato dell’associazione Koinè – continua Di Stefano – tale notizia non giunge come un fulmine a ciel sereno. La dirigenza e il consiglio di Campus hanno infatti più volte manifestato la loro perplessità su un modello di gestione non del tutto trasparente. Come trasparente è stato invece il modo di agire della dirigenza, convocando preventivamente l’associazione, alla presenza di una delegazione di studenti e rappresentanti, per ottenere le informazioni necessarie al mantenimento di un servizio efficiente, sostenibile e sicuro”.
 
“Le aule studio Valverde “appartengono” a Koinè dal 1994. Una gestione nata e cresciuta grazie ai finanziamenti di Unibo (oltre 60.000 € all’anno). Proprio quei finanziamenti che sono venuti oggi a mancare per l’associazione. Ma un’aula studio non si regge in piedi solo col danaro, e diversi esempi cittadini ne sono chiara espressione. E’ la comunità a reggerla in piedi. E la comunità studentesca a Forlì è forte e sarà più forte di qualsiasi imposizione. Sono sicuro esista una possibilità per trovare casa alle istanze degli universitari”. 

“Esiste una Consulta Universitaria a Forlì – esorta Di Stefano – esisterà non appena il Sindaco Davide Drei metterà in agenda la prima convocazione. Non può fungere da aula studio. Non potrà darci finanziamenti. Ma può rappresentare il luogo per una risoluzione comune di problemi comuni. E allora sì che una decisione della Consulta potrebbe trasformarsi in aula studio. In nuovi spazi per le associazioni o possibilità di intercettare finanziatori locali. Un luogo per dare spazio all’immaginazione e al dialogo costruttivo”
 

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