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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Università, si riaccende il caso delle aule "Valverde". Di Maio: "Evitare la chiusura, serve un bando chiaro"

Dopo varie promesse, il bando annunciato per le associazioni studentesche non è arrivato

Deserto. L'allegria studentesca da oltre due mesi non si respira più nelle aule studio di via Valverde. Dopo varie promesse, il bando annunciato per le associazioni studentesche non è arrivato e lo storico spazio degli studenti è attivo solo al mattino. Spiega il deputato Marco Di Maio, che sta seguendo in prima persona la vicenda: "La soluzione che era stata individuata a fine 2018 prevedeva l’intervento diretto di Serinar e nel frattempo una convenzione con l’Ateneo che consentisse di poter continuare a sostenere l'apertura degli spazi con un contributo economico aggiuntivo di 40mila euro annui, che già paga per l’affitto dei locali. Bisogna accelerare e firmare in tempi rapidi questo documento".

Sottolinea Di Maio: "La chiusura delle aule studio di Valverde va evitata in ogni modo. Nelle prossime ore cercherò di contattare direttamente anche UniBo e successivamente mi sono confrontato anche col vice sindaco Lubiano Montaguti, che segue l’università per l’amministrazione comunale". "Nel frattempo, serve un bando chiaro che in trasparenza consenta alle associazioni universitarie di accedere alle risorse che l’Ateneo mette a disposizione - ribadisce il deputato forlivese -. Tutto questo dipende da Bologna, che deve capire che oltre alla burocrazia e alla doverosa regolarità di tutte le procedure, ci sono gli studenti, le loro esigenze e la città: che chiedono di poter continuare a contare su quello che è considerato da molti un vero e proprio punto di riferimento".

Le prime avvisaglie di chiusure si erano avute lo scorso autunno, con la decisione dell'Università di Bologna di non rinnovare una convenzione che era in essere con l'associazione studentesca Koiné fin dal 1994. La Koiné, attualmente presieduta da Ilenia De Finis, a buon diritto può vantare di essere un “pezzo storico” dell'insediamento universitario forlivese, presente ad erogare servizi agli studenti fin da quando l'ateneo muoveva i suoi primi passi in città. L'intervento delle istituzioni, Comune e Serinar (che è titolare del contratto di affitto dei locali, di proprietà di Unica) ha permesso di mantenere attivi gli spazi di via Valverde per alcuni mesi. Ma il bando per la concessione dei contributi alle associazioni e per individuare soluzioni di più lunga durata non è arrivato. Ora la nuova iniziativa del parlamentare forlivese.

I Verdi

Sulla questione intervengono anche i Verdi: "Alcuni mesi fa la mobilitazione degli studenti, sostenuta da tante persone che ne condividevano l'obiettivo, riuscì a fare prolungare per alcuni mesi la possibilità di utilizzare le aule studio del Valverde gestite dalla associazione Koinè. Il Comune si assunse l'onere della proroga e gli spazi di studio e di socializzazione restarono aperti in attesa che la Università pubblicasse un nuovo bando.  Dopo 6 mesi la situazione si ripresenta uguale mentre che l'Università non sembra aver fatto qualcosa. Non si conoscono le motivazioni per le quali il bando non è stato pubblicato, nonostante da alcuni mesi l'organico amministrativo dell'Università sia stato ampliato, ma riteniamo questo stato di cose difficilmente accettabile. Primo compito di una Università dovrebbe essere quello di favorire in ogni modo l'attività di studio dei propri iscritti ma non pare essere così e questo è decisamente sbagliato fra l'altro in una città la cui Amministrazione le ha sempre dimostrato la massima collaborazione e sostegno. Se però l'Università non ha trovato il tempo per emanare un nuovo bando e fa chiudere gli spazi di studio di Valverde  si è invece rivelata prontissima a prendersi abusivamente di spazi che appartengono a tutta la città, come la parte di parco abusivamente recintato e chiuso da un cancello, per metterci gratuitamente le macchine dei professori e degli impiegati, un privilegio esclusivo. Piuttosto che garantire a professori e impiegati vantaggi indebiti sottraendo parte di un parco pubblico a tutti i cittadini si impegni l'Università a fare ciò che le compete, garantendo spazi di studio ai tanti fuorisede che devono poter usufruire di servizi e spazi adeguati".

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