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Cronaca

Classifica delle migliori gelaterie in Italia, Forlì perde una delle due "top 100"

Forlì perde una gelateria in classifica, mantenendone così una sola delle due che lo scorso anno si erano piazzate tra i 100 migliori gelati

Forlì perde una gelateria in classifica, mantenendone così una sola delle due che lo scorso anno si erano piazzate tra i 100 migliori gelati d'Italia. A stilare la classifica, come ogni anno è la rivista gastronomica indipendente "Dissapore", che dal 2011 gira per l'Italia ad assaggiare il miglior gelato dello Stivale, redigendo le ormai famose classifiche annuali, valutando tra le 36970 gelaterie italiane. Nella classifica dell'estate 2017 Forlì aveva piazzato al 70° posto la gelateria “Freddino” di viale dell'Appennino e le Conserve Bio, che si trova a Cesena e a Forlì, menzionato in centesima posizione. "Freddino" era una new entry, tra l'altro abbastanza inattesa dai titolari stessi, come ebbero modo di spiegare lo scorso anno. La classifica del 2018 di 'Dissapore' invece vede uscire Freddino dalla classifica, mentre “Le conserve bio” migliora il suo piazzamento, passando al 96° posto, quindi 4 posizioni di miglioramento per la gelateria di via Seganti specializzata nel biologico. Criteri di valutazione di 'Dissapore' sono l'originalità, la sperimentazione, il rifiuto delle basi pronte e dell'uso di coloranti. 

Nella top 100 ci sono due tra le migliori gelaterie di Cesena

IL GELATO A FORLI-CESENA
Con 88 gelaterie attive in provincia, di cui 63 artigiane, Forlì-Cesena si conferma tra le province più golose d’Italia. Nel 2018, in Italia, si stima una presenza di 12.207 gelaterie, di cui il 71,5%, pari a 8.729 unità, sono imprese artigiane; con una dimensione media di 2,2 addetti per impresa nel comparto lavorano 26.730 addetti di cui 19.110 nell’artigianato. Tra le regioni maggiormente rappresentative, con almeno 500 gelaterie, la maggiore vocazione alla gelateria artigiana si rileva in Veneto con il 79,8% delle imprese, seguito dal Piemonte con il 77%, Sicilia con il 75,7%, Emilia-Romagna al quarto posto con il 74,1%, a cui fanno seguito Puglia, Lombardia, Campania, Toscana e Lazio.Tra le altre regioni quote elevate per Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Basilicata e Friuli Venezia Giulia. La maggiore vocazione alla gelateria artigiana si riscontra a Udine con l’85,2% delle imprese che sono artigiane, seguito da Trento con 84,2%, Savona con 84%, Padova con 82,7%, Reggio Emilia con 82,1%, Vicenza e Messina con 80,2%, Venezia con 79,8% e Modena con 79,5%, Forlì si piazza bene, con il 71,6% . Nel 2017 le famiglie italiane hanno speso in gelati, artigianali e non, 1.833 milioni di euro, con un aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente; la spesa media per ciascun nucleo familiare italiano è di 71 euro annui, con valori più alti nel Nord con 77 euro per famiglia, seguito dal Centro con 75 euro e dal Mezzogiorno con 58 euro. Poco meno della metà dei consumi di gelati (46,9%) si riferisce alle prime quattro regioni, e oltre due terzi (68,9%) dei consumi si concentrano nelle prime sette regioni: in Lombardia si registra un consumo di gelati per 345 milioni di euro, pari al 18,8% del totale nazionale, seguita da Lazio con 199 milioni di euro, pari al 10,9%, Veneto con 161 milioni di euro, pari all’8,8%, dal Piemonte con 155 milioni pari all’8,5% e dall’Emilia-Romagna con 155 milioni pari all’8,4%, di cui l’1% nella nostra provincia. Anche i prezzi sono congelati; nell’estate del 2018 si accentua la tendenza deflazionistica dei prezzi al consumo: a giugno 2018 l’indice dei prezzi dei gelati in Italia scende del 2,2% a fonte della stazionarietà nell’Eurozona; tra i maggiori Paesi europei il trend dei prezzi è negativo anche in Spagna (-1,1%), più stabile in Francia (+0,3%), mentre si registra un aumento (+0,9%) del costo dei gelati in Germania.

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