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Cronaca

Il Comitato per la lotta contro la fame del mondo aggiorna sui lavori al Centro per malati di Aids di Yangon

Grazie al finanziamento del Comitato tutti questi lavori sono stati possibili e realizzati nel corso di un anno

Giovedì alle 20,45, Rita Asirelli e Claudio Casadio presenteranno nella sede del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo di Forlì (Largo Annalena Tonelli 1, già Via Lunga 45) lo stato del progetto del Centro per malati di Aids di Yangon. Il Comitato di Forlì poco più di un anno fa ha deciso di sostenere tra le sue attività la costruzione in Myanmar (Birmania) del Centro per malati di Hiv promosso da Phyu Phyu Thin, parlamentare alla Sanità (Nld) e amica di Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la Pace), che cura l’attività assistenziale del ldD. Il centro ha lo scopo della cura e del reinserimento sociale dei malati.

Fondato nel 2002 il Centro NAC-Aids dell’Nld sta svolgendo un ruolo molto importante in Birmania dove sono stimati più di 200.000 malati di Aids che sono tenuti generalmente senza assistenza medica e in uno stato di isolamento sociale che ricorda i lebbrosari. La promotrice del Centro, Phyu Phyu Thin, lotta con un’attenzione straordinaria per queste persone, e ha pagato anche con il carcere negli anni della dittatura militare ospitando i malati in casa La cosa più importante, che si percepisce semplicemente seguendola mentre incontra i malati, è che, attraverso l’abbraccio alla persona colpita, ferita, c’è il ritorno all’essere umano il ridare la dignità di persona che non deve mai mancare a nessuno. Questa è la sua prima cura nelle due diverse sedi del Centro già attive.

Il Comitato di Forlì ha già visitato in due diverse occasioni sia il nuovo edificio in costruzione, per il quale si è impegnato a sostenere un’importante quota di spese, sia i locali dove attualmente sono ospitati i malati di Aids e le loro famiglie che sono in due diverse sedi, una per gli adulti ed una per i bambini orfani. La nuova struttura di muratura in tre piani è ormai completata con la realizzazione del pavimento, la messa in posa delle finestre e l’intonacatura delle pareti in gran parte già tutte imbiancate. Mancano le attrezzature come il generatore di corrente, indispensabile in una realtà come la Birmania dove la corrente viene assicurata solo per certe ore della giornata e può saltare frequentemente, e la messa in funzione delle linee elettriche.

Grazie al finanziamento del Comitato tutti questi lavori sono stati possibili e realizzati nel corso di un anno. Nei prossimi mesi è previsto il completamento del sistema elettrico che segnerà il termine dei lavori di realizzazione del fabbricato. Sulla base di quanto già realizzato e di quanto è in avanzato stato di operatività è con piacere che nella seconda visita è stato possibile verificare che, salvo imprevisti, già dal prossimo mese di luglio la nuova struttura potrà essere operativa.

E’ purtroppo facile pensare che i previsti 300 malati ospitati quotidianamente saranno, purtroppo, presto raggiunti. Tutto questo evidenzia però l’opportunità del Centro costruito con il contributo determinante del Comitato di Forlì e sul quale l’incontro in programma sarà l’occasione per un resoconto completo inserito nel contesto attuale della Birmania, nazione che sta vivendo un importante ma difficile passaggio dalla feroce dittatura militare più longeva del Novecento al governo dell’Nld di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace

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