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Cronaca Forlimpopoli

Il comitato 'No biogas' irrompe in consiglio: "Le nostre proposte per il piano urbanistico"

Lunedì mattina il Comitato ha consegnato in Comune la propria proposta di modifica al Rue, che è stata protocollata. Ora la richiesta è quella di "discuterne, per questo abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco"

Il Comitato No Biogas di Forlimpopoli ha manifestato, con circa un centinaio di rappresentanti, durante il consiglio comunale di lunedì sera, chiedendo, "come era stato promesso, che si  discutesse del regolamento urbanistico di edilizia, promessa poi disattesa - spiega il presidente del Comitato, Gianfranco Montaletti -. Ce lo aspettavamo, perchè nell'ultimo consiglio tutte le forze politiche si erano dette contrarie all'impianto e noi avevamo chiesto di mettere all'ordine del giorno cambiamento del Rue dopo la presentazione delle firme al sindaco".

Lunedì mattina  il Comitato ha consegnato in Comune la propria proposta di modifica al Rue, che è stata protocollata. Ora la richiesta è quella di "discuterne, per questo abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco. L'argomento dovrebbe essere all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale", chiarisce Montaletti.

Nella proposta del comitato: “Sono ammessi impianti per la produzione di biogas e impianti di produzione di energia da biogas e da biomasse fino a 250 kw a servizio di aziende agricole in attività connessa, ad esclusione delle aree di valenza paesistica e delle zone di tutela naturalistica. L’impianto dovrà garantire la completa provenienza e tracciabilità locale delle biomasse che verranno conferite all’impianto, previa verifica da parte del Servizio Agricoltura della Provincia di Forlì-Cesena (anche in sede del procedimento di autorizzazione unica ambientale), dovendosi intendere per provenienza e tracciabilità locale una origine/provenienza delle biomasse da una distanza non superiore a 5 km dall’impianto”.

Inoltre “l’impianto deve essere localizzato all’interno di centri aziendali esistenti e a servizio degli stessi per almeno l’80% delle biomasse che verranno conferite all'impianto, che non dovrà interferire in alcun modo con le falde acquifere e le biomasse dovranno essere conferite mediante uno studio della viabilità che eviti l’attraversamento dei centri abitati a prevalente destinazione residenziale e dovrà essere raggiungibile mediante le preesistenti (e non altre) strade pubbliche con carreggiata di larghezza non inferiore a 7 mt. - si legge nel documento protocollato -. L’impianto dovrà essere localizzato a una distanza non inferiore a 750 mt dai fabbricati esistenti non appartenenti al Centro aziendale e non inferiore a 2.mila metri dai centri abitati di Forlimpopoli, S. Pietro ai Prati, S. Andrea, S. Leonardo, Selbagnone e dalle zone del parco fluviale, zone protette e dalle zone SIC e ZPS, localizzati anche in comuni limitrofi. L’impianto dovrà inoltre essere localizzato ad una distanza non inferiore a 1.500 m da scuole, case di cura,  case di cura, impianti sportivi e luoghi di culto. L’impianto dovrà essere localizzato ad una distanza non inferiore a 750 metrida colture di pregio quali frutteti e  vigneti.

Il comitato individua l’altezza massima dell’impianto  che “non potrà superare i 7,5 mt; pertanto, ai fini della mitigazione visiva, sarà necessario prevedere su tutto il perimetro dell’area d’intervento, una fascia verde composta da due file sfalsate di alberi”. Inoltre “l’impianto dovrà risultare non visibile dalla viabilità pubblica, e da edifici di valore storico architettonico purchè  accessibili al pubblico”.

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