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Cronaca

Forlì ricorda Roberto Ruffilli: "Ha lasciato un'importante eredità morale"

Ruffilli è stato ricordato inoltre nell'area "Barcaccia" antistante i Musei San Domenico con un flash mob dei ragazzi di Istituto Professionale "Ruffilli", Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo Artistico e delle Scuola elementare Diego Fabbri

Forlì ha ricordato sabato mattina il 28esimo anniversario del sacrificio di Roberto Ruffilli assassinato dalle "Brigate Rosse" il 16 aprile 1988. "Fu un giorno terribile per la Città di Forlì e per l’Italia - ha ricordato il sindaco Davide Drei -. Quel giorno l’odio del terrorismo colpì vigliaccamente la vita di un uomo mite, serio e di grande intelligenza, il professore e senatore della Repubblica Roberto Ruffilli che, con lungimiranza, stava studiando un programma fatto di confronto e di elaborazioni che avrebbe portato a un grande piano di riforme".

Forlì ricorda Ruffilli (foto di Alessandra Salieri)

"Al centro della riforma che doveva interessare l’intera organizzazione della Repubblica Italiana, con una prospettiva rivolta all’Europa, il professor Ruffilli aveva posto il cittadino, leggendo il presente con uno sguardo che andava oltre - ha proseguito il primo cittadino -. Per questo, l’attentato delle Brigate Rosse colpì al cuore non solo la nostra città ma l’intera Repubblica: perché puntava a far saltare il dialogo, a seminar terrore, a distruggere quei ponti che i grandi costruttori di democrazia, come appunto Roberto Ruffilli, stavano costruendo, affinché una vera riforma dello Stato potesse far crescere il nostro Paese".

"In quei momenti terribili Forlì espresse una grande forza, grazie alla capacità della Magistratura e delle Forze dell’Ordine e attraverso la partecipazione diretta dei cittadini nel rispondere con coraggio al tentativo di incutere paura - ha aggiunto il sindaco -. Con la sua opera, Roberto Ruffilli ci ha lasciato un'importante eredità morale, intellettuale e politica che dobbiamo onorare e che dobbiamo far vivere soprattutto nei Giovani. E con i Giovani ci sono l’intera Città di Forlì, il territorio dell’Unione, la Comunità romagnola e il mondo universitario che ricordano Roberto Ruffilli e che continueranno nell’impegno di coltivare la sua memoria: un grande valore, importante per il presente e per il futuro.

FLASH MOB - Ruffilli è stato ricordato inoltre nell'area "Barcaccia" antistante i Musei San Domenico con un flash mob dei ragazzi di Istituto Professionale "Ruffilli", Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo Artistico e delle Scuola elementare Diego Fabbri. Afferma il parlamentare Marco Di Maio: "I volti, i lavori, la musica suonata dagli studenti nella piazza davanti al San Domenico: il modo migliore per ricordare il sacrificio di Roberto Ruffilli, un grande romagnolo, un uomo delle istituzioni. Fu trucidato dalle brigate rosse il 16 aprile di 28 anni fa; gli fecero pagare con la vita il prezzo delle riforme costituzionali a cui stava lavorando. Al di là della solennità della commemorazione formale fatta davanti al l'abitazione in cui Ruffilli fu ammazzato, la presenza di tanti ragazzi di molte scuole forlivesi (Istituto Professionale "Ruffilli", Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo Artistico e della Scuola elementare Diego Fabbri) è stato il fatto più significativo. Studenti tutti nati dopo quegli eventi, a cui però dobbiamo consegnare un compito che ci riguarda tutti: coltivare la memoria, conoscerla, tenerla viva".

Ruffilli, il flash mob (foto di Alessandra Salieri)

MOLEA - Il parlamentare di Scelta Civica, Bruno Molea, ricorda così Ruffilli: "Per quella idea di democrazia come vero potere del popolo, e dell’uomo arbitro delle scelte politiche e mai soggetto passivo del mandato elettorale Ruffilli venne sacrificato: ricordarlo è non solo un dovere ma un punto di partenza per i cittadini e per chi riceve da loro il mandato elettorale. E’ quell’idea di democrazia che deve ispirare gli amministratori e le istituzioni: lavorare al servizio di tutti i cittadini. Ruffilli venne ucciso dagli estremismi: da chi non ammette l’idea di democrazia come potere di tutti i cittadini. Intellettuale discreto e persona mite e misurata, la sua attività politica ma anche il suo stile di statista deve rimanere di esempio a chi prosegue la sua opera".

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