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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Confcommercio: "Riportare in centro residenze e funzioni primarie, si parta dal comando della Polizia Locale"

“Se muore il centro storico muore la città ma per far continuare a battere il cuore cittadino è indispensabile invertire le scelte politiche degli ultimi 30 anni che si sono rivelate sbagliate"

“Se muore il centro storico muore la città ma per far continuare a battere il cuore cittadino è indispensabile invertire le scelte politiche degli ultimi 30 anni che si sono rivelate sbagliate, riportando in centro le funzioni primarie della città e pianificando politiche abitative residenziali”. Questa è la strada indicata da  Alberto Zattini, direttore di Ascom Confcommercio , per salvare il centro cittadino forlivese. 

La situazione attuale è, spiega Zattini, “figlia di 30 anni di mala gestione che ha portato la città a spaccarsi tra una zona di nuovi insediamenti, quella periferica vicina al casello autostradale (dove è stato delocalizzato tutto il commerciale-produttivo) e la restante parte del territorio cittadino. In particolare il centro storico sta diventando una zona dormitorio, contraddistinta  da una diffusa edilizia popolare, difficoltà di accessibilità e importanti problemi anche dal punto di vista della sicurezza e della tenuta sociale. La programmazione scellerata attuata  in questi decenni  ha, di fatto, portato alla creazione di imponenti poli commerciali che sono diventati sempre più importanti e attrattivi, a discapito specialmente del cuore cittadino . Di fatto, sono stati spostati i consumi nella zona della città limitrofa al casello autostradale che è ormai diventata l'area commerciale cittadina più importante anche grazie ad una grande accessibilità e a parcheggi gratuiti".
 
"Bisogna cambiare rotta se si vuole dare il giusto lustro al centro di Forlì allontanando dalla mente il pensiero che il commercio possa essere l'elemento trainante di questa zona della città.  Il  commercio non può essere il volano per il rilancio della città come non lo è in nessuna realtà – ragiona il direttore di Ascom Confcommercio -. Le attività commerciali svolgono la loro funzione ma il centro storico deve acquisire una sua attrattività. In questo senso diventano urgentissime le politiche abitative che possono restituire a questa importante area cittadina una dignità diversa. Il centro non deve essere contraddistinto dalla residenza popolare ed è necessario riportare qui tutti quei servizi che sono di richiamo per i cittadini. Si può pensare, ad esempio , intanto di spostare – propone Zattini – l'intero comando dei Vigli urbani che potrebbe essere accolto in uno dei tanti palazzi comunali. È necessario, dunque,  riportare nel cuore di Forlì le funzioni primarie. Il commercio può essere una funzione integrante importante ma non un elemento di per sé attrattivo”.

Zattini si rivolge poi alle forze politiche cittadine che si  preparano per presentarsi alla città con i rispettivi programmi elettorali: “Sono anni che il centro storico viene posto come punto centrale per il rilancio della città – conclude -. Forse questa è l'ultima occasione per rilanciare Forlì e per evitare  che diventi città di serie B. I futuri amministratori - e questo lo dico a chi si candiderà alle prossime amministrative - devono ricordarsi che avranno la fortuna di poter contare sulla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che in questi anni ha dimostrato una importante capacità economica e propositiva. Fondazione che, alla luce di questa sua forza, d'intesa col Comune può orientare le scelte di quello che sarà il futuro centro storico".

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