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Conflitto in Ucraina, il vescovo Corazza: "La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità"

Il vescovo cita le parole tratte dall’enciclica Fratelli tutti (numero 261), "che condividiamo profondamente anche noi. Abbiamo digiunato e pregato per la pace nel mercoledì delle ceneri"

Il vescovo Livio Corazza ha inviato un messaggio alla Diocesi -  letto nelle chiese della Diocesi domenica, durante le messe - per invitare alla preghiera e alla solidarietà alla vittime della guerra in Ucraina. “Ogni guerra - ricorda Corazza -. lascia il nostro mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male»: non sono parole inedite ma spiegano bene i sentimenti che animano il Papa e tutte le persone di buona volontà in queste ore di guerra in Europa. Sono tratte dall’enciclica Fratelli tutti (numero 261) che condividiamo profondamente anche noi. Abbiamo digiunato e pregato per la pace nel mercoledì delle ceneri".

Dal vescovo un invito ai fedeli "a continuare incessantemente a rivolgere a Dio, nelle vostre preghiere personali, un Padre nostro per la pace ogni giorno. Invito ad aderire o a promuovere preghiere per la pace in famiglia e nelle comunità. Per esempio, un rosario viene pregato in Cattedrale ogni giorno alle 17. Soprattutto ritroviamoci nella celebrazione eucaristica domenicale, per confermare la comunione con Dio e con i fratelli, per confermare il desiderio e la volontà di essere artigiani di fraternità e di pace. Frutto della preghiera è la solidarietà concreta. Aderiamo con generosità alle proposte della Caritas diocesana che è in costante collegamento con le Amministrazioni Locali e la rete delle Caritas europee, in primis con Caritas italiana e Caritas Ucraina".

"La nostra solidarietà sia sempre coordinata dalla Caritas diocesana e ad essa facciamo riferimento, come ci viene raccomandato dalla Presidenza della Cei. Alcune parrocchie e comunità religiose si sono rese disponibili per l’accoglienza di profughi ucraini, li ringraziamo e li sosteniamo in questa disponibilità, che non sarà né breve né semplice. Incoraggiamo anche altre parrocchie e comunità, nei limiti del possibile, a mettere a disposizione strutture per l’accoglienza - conclude -. Preghiera costante, promozione concreta della cultura della pace e della fraternità, solidarietà accogliente e generosa ci accompagnino verso la Pasqua di risurrezione".

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