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Cronaca

Coronavirus, il "festival delle scuse". Sorpreso di notte nel parco: "Cercavo un oggetto smarrito"

Una 19enne forlivese, uscita di casa dopo una lite con la madre (che nel frattempo aveva avvisato il numero d'emergenza unico 112) è stata invece rintracciata in piazza Saffi seduta sui gradini delle Poste

Il "festival delle scuse" pur di "evadere" da casa. Sono ben sei le persone denunciate sabato dagli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Polizia di Stato di Forlì nel corso dei controlli finalizzati al rispetto delle normative per il rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus. Un forlivese di 62 anni è uscito di casa per andare a trovare un amico tabaccaio, senza però acquistare sigarette, ma solo per scambiare qualche minuto di conversazione.

Un tunisino di 42 anni è stato trovato a gironzolare in bicicletta piuttosto distante dalla sua abitazione, anche lui ha cercato di giustificarsi adducendo la necessità dell’acquisto di sigarette, sebbene dal punto del controllo e casa sua vi fossero ben tre tabaccai aperti dove non si è recato. Due marocchini di 30 e 31 anni hanno cercato di sottrarsi alla denuncia affermando di essersi recati a fare la spesa, ma non avevano alcun oggetto acquistato e nemmeno uno scontrino che lo dimostrasse. Camminavano appaiati senza rispettare la distanza di sicurezza, verso una direzione diversa rispetto al rientro presso il domicilio.

Un albanese di 26 anni è stato sorpreso nella nottata tra sabato e domenica, verso le 2, seduto su una panchina di un parco pubblico mentre utilizzava il telefono cellulare. Ai poliziotti ha riferito di trovarsi lì perché stava cercando un oggetto smarrito, scusa del tutto implausibile viste le circostanze emerse. Infine una 19enne forlivese, uscita di casa dopo una lite con la madre (che nel frattempo aveva avvisato il numero d'emergenza unico 112) è stata rintracciata in piazza Saffi seduta sui gradini delle Poste. Al personale in divisa ha riferito di essere in procinto di andare a casa del cugino per fare da baby sitter, senza indicare dove abitasse.

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