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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Lotta al bullismo: a Forlì un corso per aumentare la fiducia in sé stessi ed evitare il conflitto

Nell’immaginario collettivo il bullismo si manifesta in un’età compresa tra gli 11 e i 17 anni

Offese, parolacce, minacce, spinte e vere proprie aggressioni singole e di gruppo. Spesso sono questi gli atti di bullismo oggetto di denuncia da parte dei bambini e dei ragazzi che ne sono vittime. Sulle considerazioni socio-psicologiche che questo tipo di violenza comporta sulla vita presente e quella futura dei ragazzi, a Forlì è stato promosso il corso di anti-bullismo “Gracie - Bullyproof” per bambini di età compresa tra i 5 e i 13 anni. "L’obiettivo - spiega Francesco Mazzanti, istruttore della Dsa (Defence System Academy) di Forlì - è quello di insegnare ai bambini e ragazzi metodi ed atteggiamenti sia verbali che fisico-psicologici utili a sedare sul nascere possibili minacce, con l’intento di evitare qualsiasi tipo di scontro e con lo scopo di far comprendere ai potenziali ‘bulli’ che la persona presa di mira è identificabile come ‘vittima’".

Nell’immaginario collettivo il bullismo si manifesta in un’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, ma in realtà ha origini in età ben più precoce (4-5 anni) e spesso si manifesta sotto forma di malattie psicosomatiche, alterazione del sonno, diminuzione dell’attenzione, aggressività incontrollata, scatti di ira, isolamento sia sociale che verbale. Tutti sintomi che, soprattutto nell’infanzia, determineranno poi la personalità del futuro adulto e quindi il suo inserimento nella collettività. I dati ufficiali Istat del 2014 vedono i ragazzi della fascia di età che va dagli 11 ai 13 anni (22,5%) essere i più colpiti rispetto alla fascia compresa tra i 14 e i 17 anni (17,9%). Più femmine (20,9%) rispetto ai maschi (18,8%) hanno subito comportamenti offensivi, violenti o comunque non rispettosi. I liceali (19,4%) sono i più interessati in confronto agli studenti di istituti professionali (18,1%)  o degli istituti tecnici (16%).

"Negli anni a seguire il fenomeno non ha visto una regressione, anzi ad inizio 2018 un ragazzo su due ha subito almeno una violenza di tipo verbale o fisica e questo ci induce a comprendere che un ragazzo su due, se non adeguatamente forte emotivamente e psicologicamente, potrebbe cadere vittima di bullismo”, prosegue Mazzanti. L’iniziativa “Gracie - Bullyproof”, “neutralizzare l’aggressore senza ricorrere alla violenza”, è partita lunedì. Illustra l'istruttore: "Lo scopo è quello di favorire l’aggregazione, ridurre la paura e far sì che ogni ragazzo e ragazza a costruisca la propria fiducia su basi solide, così da limitare al minimo il rischio di divenire un possibile bersaglio di aggressioni reiterate”.

"Il bullismo - conclude - altro non è che la voglia di supremazia e sottomissione da parte di uno o più soggetti a discapito di qualcuno più debole e apparentemente innocuo. Questi atti si consumano a scuola, nei parchi gioco, per strada ed anche negli ambienti sportivi e nella maggior parte dei casi sempre in momenti in cui non c’è la presenza di adulti, fattore che frena notevolmente la volontà di denuncia da parte del ragazzo oggetto di bullismo.  Imparare ad identificare i soggetti pericolosi, evitare luoghi e situazioni rischiose è già il primo atto di difesa, oltre che essere un primo passo verso una consapevolezza di libertà e crescita personale, perché subire atti di bullismo, purtroppo nega la libertà e frena bruscamente la crescita personale". Il corso, che si tiene lunedì e giovedì dalle 17.45 alle 18.45, è organizzato dalla Dsa (Defence System Academy) di Forlì e prevede 4 lezioni di prova gratuita.

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