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Cronaca

“Da babbo natale a babbo… pasquale”

Dopo il "tour de force" natalizio, durato almeno sino all'Epifania, a recare doni a centinaia di minori sofferenti e disagiati in tutta la Penisola, l'idraulico forlivese Davide Marchetti è di nuovo in fermento.

Da babbo natale a… Babbo pasquale. Non ha più limiti l'impegno del Babbo Natale di Padre Pio nei confronti dei minori sofferenti. Dopo il “tour de force” natalizio, durato almeno sino all'Epifania, a recare doni a centinaia di minori sofferenti e disagiati in tutta la Penisola, l'idraulico forlivese Davide Marchetti è di nuovo in fermento. Smesso il pesante abito tutto rosso con barba, berretto e pancia, sta finendo di caricare la sua “familiare” grigia con un obiettivo preciso: portare il classico uovo di cioccolato a numerosi bambini gravemente ammalati e giovani disabili della Puglia.

“Se un bimbo è costretto in ospedale anche la Settimana Santa - dichiara il volontario - è segno che non può fare diversamente, vivendo in prima persona, nel suo stesso corpicino, la passione di Cristo”. Com'è noto, a supporto del gesto senza stagioni dell'artigiano di Bussecchio, c'è un gruppo di devoti a San Pio da Pietralcina. Il fatto di frequentare, il 23 di ogni mese, la chiesa cappuccina di Santa Maria del Fiore per venerare il grande santo pugliese, ha portato alcuni fedeli del locale gruppo di preghiera, guidato (guarda caso) dallo stesso Marchetti, a sostenere, con mercatini e quant'altro, le ripetute iniziative benefiche del loro coordinatore. Domenica, approfittando del pellegrinaggio annuale a San Giovanni Rotondo, Davide recherà 400 uova ad altrettanti piccoli ospiti dei reparti ospedalieri e dei centri socio-riabilitativi del Gargano, la penisola pugliese legata a doppio filo alle gesta terrene del santo con le stimmate.

La Vigilia di Pasqua, giorno in cui la tradizione cristiana fa memoria della resurrezione del Signore, il volontario tornerà invece “profeta in patria”, al Morgagni-Pierantoni di Forlì, con un centinaio di uova di cioccolato del peso di tre etti ciascuna. “Faccio questo - prova a spiegare - perché a Natale ho già visto accendersi un sorriso nel volto di queste creature immerse nel dolore. Mi piacerebbe rivedere questo barlume”. Marchetti toccherà anche alcune abitazioni private di amici, armato della consapevolezza che l'amore verso i sofferenti, soprattutto se in giovane età, non può più concedersi soste. Alla fine, le uova donate, tutte di tasca sua e del Gruppo “Padre Pio” di Santa Maria del Fiore, saranno 600.

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