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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Detenuto domiciliare litiga col nipote ed "evade" per andare in carcere

L'uomo era ospite dal nipote per scontare una pena residua di meno di tre mesi decisa dal Tribunale di Napoli

Ha preferito il carcere alla convivenza col nipote. E così si sono aperte le porte della Rocca per un campano, che ha scelto di scontare i pochi giorni di residui di pena dietro le sbarre. L'uomo era ospite dal nipote per scontare una pena residua di meno di tre mesi decisa dal Tribunale di Napoli. A Forlì stava quindi esaurendo l’espiazione della pena, grazie ai benefici carcerari concessi dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli.

Ma evidentemente la convivenza col nipote non era delle migliori, tant’è che giovedì scorso, durante un periodo di assenza del parente che si era recato in meridione in ferie, è uscito dall’appartamento dove era in regime di detenzione domiciliare, chiudendosi la porta alle spalle e chiamando la Polizia, dicendo che non poteva rientrare, essendo senza chiavi.

L'individuo ha comunque spiegato che non voleva più restare lì, preferendo il carcere. Sul posto è intervenuta una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale, che in queste condizioni non ha potuto fare altro che portare il detenuto in Questura, segnalando il caso al magistrato di Sorveglianza. Il giudice, preso atto della situazione, ha disposto che venisse condotto in cella per scontare i pochi giorni residui di pena. Insomma, una “evasione” non per fuggire, ma per andare in cella.

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