rotate-mobile
Cronaca

Di Maio all'Irst: "Mettere da parte i campanili e dar vita ad una rete oncologica romagnola"

"Si devono mettere da parte una volta per tutte i campanili territoriali e dar vita ad una rete oncologica compiuta, che affidi ad Irst la gestione di tutto ciò che riguarda l'oncologia romagnola"

"Si devono mettere da parte una volta per tutte i campanili territoriali e dar vita ad una rete oncologica compiuta, che affidi ad Irst la gestione di tutto ciò che riguarda l'oncologia romagnola integrandola sul territorio le specializzazioni di maggior eccellenza che ogni ospedale è in grado di offrire. L'interesse dei cittadini-pazienti viene prima degli equilibrismi territoriali". Lo afferma il deputato Marco Di Maio, a margine di un incontro organizzato da vertici dell'Irst di Meldola lunedì mattina per fare il punto assieme ai parlamentari sui progetti realizzati e quelli in corso. 

"Sono tornato all'Irst a Meldola, per un incontro con il consiglio d'amministrazione, i soci e alcuni lavoratori della struttura - spiega il deputato -. Una realtà che conosco bene e a cui sono vicino da molti anni, grazie anche alla capacità del prof. Dino Amadori di costruire relazioni positive con tutto il territorio. Ogni volta si rimane a bocca aperta per la qualità del lavoro che viene svolto, l'attenzione alla persone, all'evoluzione tecnologica, alla ricerca. Lo si deve soprattutto ai 400 lavoratori dell'istituto, ai volontari che vi operano a partire da quelli dello IOR (e non solo), ad un territorio che non fa mancare il proprio sostegno a questa iniziativa". 

"Irst è per il 75% di proprietà pubblica - afferma ancora il deputato - con Regione, Ausl Romagna e Università di Bologna presenti nel capitale sociale; il restante 25% è suddiviso tra le diverse fondazioni di origine bancaria e l'Istituto oncologico romagnolo (IOR), tutti enti no profit che hanno nel sostegno al territorio la propria missione. Solo la Romagna può vantare la possibilità di affrontare e vincere la sfida all'integrazione delle politiche di prevenzione, cura e ricerca, unendo le forze e superando divisioni anti-storiche. Ci sono disomogeneità di trattamento tra i diversi territori romagnoli che sono inaccettabili e che sarebbero risolvibili se si decidesse, come logica vorrebbe, di unire le energie. Farlo quando si tratta di migliorare la risposta alla tutela della salute dei cittadini è ancora più utile che per altri argomenti".  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Di Maio all'Irst: "Mettere da parte i campanili e dar vita ad una rete oncologica romagnola"

ForlìToday è in caricamento