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Cronaca

Digiuno e preghiera in memoria dei missionari martiri nel mondo

Durante la preghiera, presieduta dal vescovo, monsignor Lino Pizzi e guidata da don Pietro Fabbri, direttore dell’Ufficio Missionario, saranno ricordati, con testimonianze e approfondimenti, i missionari uccisi nel mondo nel corso del 2014

Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, la Diocesi di Forlì-Bertinoro aderisce alla Giornata mondiale di preghiera e digiuno per i missionari martiri, in programma martedì. La veglia in preparazione all’evento si terrà domenica, alle 20.45, nella Badia di Bertinoro, casa madre sede delle Clarisse francescane missionarie del Santissimo Sacramento, fondate dalla venerabile Madre Serafina Farolfi nel 1893.

Durante la preghiera, presieduta dal vescovo, monsignor Lino Pizzi e guidata da don Pietro Fabbri, direttore dell’Ufficio Missionario, saranno ricordati, con testimonianze e approfondimenti, i missionari uccisi nel mondo nel corso del 2014. La Giornata mondiale, giunta alla 23° edizione, trae origine dal clamoroso omicidio dell’arcivescovo di San Salvador Oscar Romero, ucciso il 24 marzo 1980 nella Cattedrale di El Salvador, mentre diceva Messa, da sicari inviati dalla giunta militare al potere. Il martire forlivese per eccellenza è la missionaria laica Annalena Tonelli., assassinata il 5 ottobre 2003 a Borama, in Somaliland.

Il significato della Giornata è racchiuso nel titolo “Nel segno della Croce”, voluto dallo stesso pontefice argentino, che l’ha indetta con queste parole: “Andiamo avanti con speranza! I tanti missionari martiri della fede e della carità ci indicano che la vittoria è solo nell’amore e in una vita spesa per il Signore e per il prossimo, a partire dai poveri”. Dalle informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, nel 2014 sono stati 26 gli operatori pastorali assassinati nel mondo, tre in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di 17 sacerdoti, 1 religioso, 1 seminarista, 6 religiose e un laico. Il continente con il maggior numero di operatori cristiani uccisi rimane l’America, con 14 missionari (12 sacerdoti).

In Africa hanno perso la vita, “pagando col sangue – come scrive il papa - la loro fede in Gesù Cristo”, 7 operatori pastorali (2 sacerdoti, 5 religiose), in Asia sono stati uccisi 2 operatori pastorali (un sacerdote, una religiosa), in Oceania sono stati martirizzati due missionari (un sacerdote e un laico), in Europa un sacerdote. Sebbene non rientranti nella statistica, fra i cristiani martirizzati per motivi di fede vanno sicuramente aggiunti i tanti senza volto, nigeriani, copti egiziani, caldei iracheni e i siriani, uccisi a migliaia dai fondamentalisti islamici che usano tutti i metodi di sangue e di morte a disposizione pur di eliminare i fedeli delle altre confessioni. E’ una medioevo religioso che sembra non avere limiti, ma ha ben chiari gli obiettivi. Il grande papa argentino risponde con le modalità più congeniali al messaggio cristiano: preghiera e digiuno.

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