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Cronaca

Le raccomandate ora si ritirano solo di mattina: la risposta delle Poste sui disservizi

Le Poste andranno avanti col progetto, già avviato lo scorso 10 aprile, che ha previsto la soppressione del comodo centro unico di consegna delle raccomandate di via Bertini

Le Poste andranno avanti col progetto, già avviato lo scorso 10 aprile, che ha previsto la soppressione del comodo centro unico di consegna delle raccomandate e dei pacchi non ritirati a domicilio, che si trovava in via Bertini. Poste Italiane lo fa sapere in una nota di risposta al caso sollevato da ForlìToday, in cui sottolineano che “a Forlì attualmente è possibile ritirare raccomandate e pacchi non recapitati per assenza del destinatario in 12 uffici postali, mentre fino al 10 aprile era possibile effettuare il ritiro solo presso il centro di recapito di via Bertini”. Insomma, non bisogna recarsi in via Bertini, ma per ritirare la propria raccomandata, dopo aver ricevuto l'avviso, si va nell'ufficio postale più vicino a casa. 

TEMPI PIU' LUNGHI DOPO L'AVVISO - Purtroppo, però, gli aspetti peggiorativi del nuovo sistema sono evidenti, al di là della vicinanza del punto di recapito, e restano i disservizi e le pesanti proteste negli uffici postali che si sono verificate negli ultimi due mesi.  Come detto, le Poste hanno dismesso il centro unificato di consegna di pacchi e lettere raccomandate, che si trovava nel centro di smistamento di via Bertini. In questo modo le tante persone che, per lavoro o altri motivi, non sono quasi mai a casa negli orari di passaggio dell'addetto al recapito a domicilio, potevano passare nel centro di via Bertini a partire dal giorno successivo. Il centro di via Bertini aveva orari di consegna molto ampi (sia la mattina che la pausa pranzo che il pomeriggio ed anche il sabato), la disponibilità di parcheggio e tempi di attesa piuttosto ridotti, in ogni caso ripartiti sullo stesso tipo di utenza, vale a dire i destinatari degli avvisi di deposito della raccomandata. Ora è tutto cambiato.

RACCOMANDATE SOLO DI MATTINA - Le raccomandate non consegnate a domicilio per assenza del destinatario oggi vengono “rimbalzate” nell'ufficio postale più vicino alla residenza. Ed intanto si allunga il tempo di attesa per poter andare a prendere il proprio plico: due giorni e non più uno dal deposito dell'avviso. Ma il problema più rilevante è quello degli orari. Lo conferma la risposta delle Poste: “Gli uffici postali in piazza Saffi e piazzale della Vittoria sono aperti dalle 8.20 alle 19.05 dal lunedì al venerdì e dalle 8.20 alle 12.35 il sabato, e tutti gli altri uffici forlivesi aperti dalle 8.20 alle 13.35 da lunedì al venerdì e dalle 8.20 alle 12.35 il sabato”. In sostanza, tranne per coloro che vivono in centro storico, nella zona servita dalle filiali di piazza Saffi e piazzale della Vittoria, le raccomandate si possono ritirare solo esclusivamente dalle 8,20 alle 13,35 cioè in pieno orario di lavoro, senza neanche la possibilità, neanche una volta la settimana, di poter ritirare la propria raccomandata in un pomeriggio o in una pausa pranzo. Tra l'altro si tratta degli stessi orari in cui passa l'addetto per il recapito a domicilio e se uno è assente da casa a quell'ora, probabilmente sarà impegnato anche per recarsi all'ufficio postale. Lo scadimento del servizio è quindi evidente, tenuto conto che fino a due mesi fa si poteva avere la propria raccomandata già il giorno dopo l'avviso e  tutti i giorni dalle 8 alle 18,30. Quindi per chi lavora, ottenere una raccomandata significa doversi prendere delle ore di permesso oppure attendere il sabato, magari per un avviso consegnato il lunedì precedente, per non parlare delle evidenti difficoltà di chi magari lavora fuori città e rientra solo a metà pomeriggio.

LUNGHE ATTESE - L'altro calvario è per chi comunque, con varie peripezie, riesce ad arrivare all'ufficio postale entro le 13,35.  Chi ha la sventura di vivere in un'area servita da un ufficio postale normalmente molto affollato come le Poste centrali in piazza Saffi per il centro oppure la filiale di piazzale della Vittoria, le attese per ritirare una raccomandata possono arrivare anche a superare l'ora, non tanto, chiaramente, per tutti coloro arrivati prima che devono prendere la loro raccomandata, ma per il sistema di gestione delle attese, con le file differenziate tra utenti “Bancoposta” e “cittadini normali”. Succede, insomma, di vedersi passare davanti numerose persone, e magari si hanno i minuti contati per quello che è un servizio pubblico, dal momento che nelle raccomandate spesso si trova corrispondenza proveniente da uffici pubblici e a volte con tempi perentori di risposta. Non va meglio da chi è servito da uffici postali meno congestionati. In alcuni  quartieri periferici, gli utenti vengono “rimbalzati” negli uffici postali di frazione, lontani anche alcuni chilometri da Forlì, e quindi viene a mancare anche l'unico fattore di comodità, la vicinanza. 

UN'APP TAGLIA-CODE, MA NON PER TUTTI - Poste Italiane per ovviare a questo problema consiglia di scaricare l'app sullo smartphone, ma il sistema è attivo solo in 3 uffici postali su 12. Nelle filiali di Forlì Centro, Forlì 3 (piazzale della Vittoria) e Forlì 7 (via Edison) “i clienti possono conoscere in anticipo la presenza dell’oggetto da ritirare (raccomandata, assicurata, atto giudiziario o pacco) attraverso la lettura ottica del codice a barre presente sull’avviso di giacenza”, da avvicinare alla colonnina che dà il numero per l'attesa. Così almeno sa se la fila che sta facendo non è inutile, ma dovrà comunque attendere. Per non attendere, invece, è possibile “prenotare le operazioni allo sportello direttamente tramite un’App, consentendo al cliente di  programmare la visita e presentarsi in ufficio a ridosso del suo appuntamento, riducendo i tempi di attesa”. Tuttavia è evidente che è, e resterà, una modalità non per tutti e solo di nicchia.

Resta il quesito irrisolto del perché attuare una modifica del servizio così palesemente peggiorativa, dal momento che dal 10 aprile la stragrande maggioranza dei forlivesi possono ottenere la propria raccomandata fino alle 13,30, mentre prima potevano farlo fino alle 18,30. Un sospetto è che in questo modo l'utenza di chi deve ritirare la raccomandata viene inviata ai diversi sportelli degli uffici postali, dove poi l'addetto può proporre i servizi più vari, da quelli bancari ai buoni fruttiferi e altre forme di investimento, fino ai servizi per la telefonia mobile. Insomma, se di questo si tratta, più che mandare l'attività promozionale dal cliente, si manda il cliente all'attività promozionale, incuranti, però, che i pesanti disservizi causati renderanno poi l'utente arrabbiato poco propenso a valutare altre proposte non riguardanti il servizio per cui si è recato alle Poste, vale a dire il ritiro della raccomandata.

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