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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

Occhio ai disturbi del sonno, "Le apnee mettono a rischio il cuore. E il russare è una prima spia di allarme"

L'INTERVISTA - Il professor Claudio Vicini, direttore dell'Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì, ha presieduto al Palacongressi di Rimini il Congresso Nazionale dell’associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims)

L'importanza del viver bene a partire dalla qualità del sonno. Il professor Claudio Vicini, direttore dell'Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì, ha presieduto al Palacongressi di Rimini il Congresso Nazionale dell’associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims), appuntamento annuale per un aggiornamento puntuale sui nuovi sviluppi in ambito scientifico, tecnologico ed organizzativo-normativo in relazione al sonno ed ai suoi disturbi. Durante una tre giorni di lavori sono stati discussi i più recenti aggiornamenti sulle relazioni tra i disturbi del sonno e le malattie neurodegenerative, sui disturbi del movimento associati al sonno, sulle parasonnie, sull’insonnia e sulle ipersonnie come la narcolessia.

Professor Vicini, come si manifestano i disturbi del sonno?
In senso generale possiamo dire che esistono disturbi da difetto di sonno tipico e ovviamente l’insonnia, che costituisce uno dei disturbi più frequenti; poi ci sono l’eccesso di sonno e situazioni caratterizzate da una sonnolenza patologica e tra questi possiamo includere anche l’apnea durante il sonno che, devastando la qualità del nostro sonno notturno, determina poi stanchezza l’indomani, ed una vasta gamma di disturbi molto diversi tra loro in cui è la qualità del sonno e non la quantità ad essere alterata.

Il russare è una patologia da considerare come una spia del cruscotto che si accende quando vi sono delle anomalie?
Sicuramente sì. Il russare si accompagna spesso ad apnee che possono passare inizialmente inosservate e quindi il russamento costituisce una prima spia di allarme che ci deve allertare.

A cosa predispongono le apnee?
Predispone ad alterazioni cardiovascolari dal più semplice quadro di ipertensione a condizioni più gravi, come infarto ed ictus, ad alterazioni neuropsicologiche sia della sfera cognitiva cioè delle capacità di ragionamento e di memoria che del tono dell’umore infine ad alterazioni a carico di molti sistemi funzionali differenti come quello endocrino, quello sessuale e molti altri che costituiscono un mix molto pericoloso di alterazioni indotte.

Quali sono i rischi che possono causare le apnee?
Si può dire che il rischio maggiore è quello di non accorgersi che esistono e quindi incorrere in tutte quelle possibili complicazioni che ho elencato precedentemente. Un’attenzione sempre elevata al problema potrà in futuro esserci di grande aiuto.

A quanto ammonta nel nostro territorio la percentuale di coloro che non fa sogni d'oro?
Se consideriamo il nostro territorio come l’intera area nazionale possiamo dire con una recente indagine milanese che il numero degli italiani che rientra in questa fascia di rischio è di oltre 24 milioni.

Russano più i maschi o le femmine?
Fino alla menopausa sono in pole position i maschi, dopo la menopausa le prevalenze si eguagliano.

I disturbi del sonno mettono a rischio anche il nostro cuore?
Assolutamente sì. I disturbi cardiaci prodotti dalle apnee sono numerosi e molto gravi oltre al fatto che preesistenti cardiopatie vengono sicuramente fortemente aggravate.

Cosa sta evolvendo il trattamento dei disturbi respiratori del sonno?
Sta evolvendo verso una progressiva e sempre più precisa individualizzazione del miglior trattamento per il singolo soggetto anche in relazione alle aspettative e alle aspirazioni o dall’altro canto a ciò che non si vuol accettare come terapia indesiderata punto si va quindi verso una terapia sempre più personalizzata.

Quando occorre intervenire con la chirurgia?
Quando i provvedimenti non chirurgici sono non accettati o sono falliti, e quando le condizioni del singolo soggetto sono propizie al trattamento chirurgico.

Cosa bisogna fare in via preventiva?
Occorre cercare di rispettare una serie di buone regole perlopiù dettate dal buon senso prima tra tutte rispettare il peso senza eccedere nell’alimentazione ed evitando una vita troppo sedentaria. Occorre anche evitare l’abuso di bevande eccitanti specie nella seconda parte della giornata, e di e non abusare nell’uso di farmaci ipnotici.

Sono emerse problematiche nei pazienti contagiati dal covid?
Nella fase acuta si è potuto constatare che il paziente con apnee in sonno è più fragile e più frequentemente incorre in complicanze maggiori, nella convalescenza e nei mesi successivi le complicanze di natura psicologica molto frequenti e durature possono inquinare la qualità del sonno anche per tempi molto lunghi.

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