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Domenica delle Palme, il vescovo Corazza: "Anche nell’ora delle tenebre un po' di luce c’è"

La messa preceduta dalla benedizione dei rami d’ulivo seguita da una breve processione nella mattina soleggiata e ventosa

“La Domenica delle Palme contiene un mistero: è contemporaneamente l’ora della luce e l’ora delle tenebre”. Con queste parole il vescovo Livio Corazza ha iniziato l’omelia della messa delle 10 in Cattedrale. Messa preceduta dalla benedizione dei rami d’ulivo seguita da una breve processione nella mattina soleggiata e ventosa. Con ciò si è voluto ricordare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, momento festoso benché “fosse consapevole che quelli che con Lui facevano festa non sarebbero stati con Lui sotto la croce”. Le “tenebre dell’abbandono” possono offuscare “la luce”, specialmente in “questi tempi di fuga, di incertezza”, occorre ricordare che “anche nell’ora delle tenebre un po’ di luce c’è”.

La Domenica delle Palme

La consueta calca nel prendere un rametto d’ulivo benedetto fa parte delle ricorrenze di questa domenica che dà il via alla Settimana Santa. Ma “cosa ci portiamo a casa con il rametto d’ulivo?” - ha chiesto il vescovo - “Siamo dalla parte di coloro che fanno festa e poi scappano o di chi rimane?”. Anche nel Vangelo “sono pochi quelli che rimangono” ma “mettendo il rametto d’ulivo in casa, su un crocifisso, chiediamo al Signore di saper seguirlo sulla croce” e che quel crocifisso “non sia solo legno secco, ma diventi verde attraverso le nostre azioni”, “che non si fermi davanti alla cattiveria del mondo”. Infatti, “c’è bisogno di noi, del nostro amore”. Con il rametto d’ulivo “diciamo al Signore che non vogliamo più lasciarlo solo”. 
 

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