La messa di don Roberto nella chiesa bruciata e distrutta, a pochi km dall'Isis
Don Roberto Rossi ha trovato uno scenario di totale distruzione e su quelle rovine ha deciso di celebrare messa, per "riprendersi" quella chiesa
Ha trovato uno scenario di totale distruzione e su quelle rovine ha deciso di celebrare messa, per “riprendersi” quella chiesa ormai in macerie e restituirla ai cristiani del posto. Dal 2 al 7 novembre don Roberto Rossi, parroco di Regina Pacis, si è recato nel'Iraq settentrionale, liberato dalle milizie curde dieci giorni prima nella loro avanzata nel territorio occupato dall'Isis. Il prete forlivese si è recato sul posto per vivere alcuni giorni con i profughi e i loro sacerdoti, specialmente padre Majeed Attalla, che dopo la sua esperienza nella parrocchia di Regina Pacis ha mantenuto i contatti con la diocesi di Forlì-Bertinoro.
Subito prima della lezione biblica che ha tenuto lunedì sera nella chiesa di viale Kennedy, don Roberto ha brevemente raccontato questa intensa esperienza, a cinque chilometri dal fronte su cui Isis e formazioni militari curde e irachene stanno ancora combattendo. Ha quindi spiegato in poche ma significative parole di come abbia voluto celebrare la messa tra le macerie di una chiesa cristiana, a Qaraqosh (Mosul), nella cattedrale distrutta e incendiata, "liberata", “segno della risurrezione di Cristo e del suo popolo credente”, scrive su Facebook don Roberto. A Qaraqosh i cristiani sfollati stanno rientrando nelle loro case e con i primi di loro è stata celebrata la messa "simbolo" del ritorno della minoranza cristiana di Qaraqosh.