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Cronaca Civitella di Romagna

Don Roberto Rossi ricorda sorella Maria Nanni a 23 anni dalla morte

L’artefice diocesana del movimento ecclesiale Centro Volontari della Sofferenza sarà ricordata con una Messa in programma lunedì, alle 18, a Voltre di Civitella, presieduta da don Roberto Rossi, parroco di Regina Pacis di Forlì

Il primo giugno 1997, all’ospedale “Morgagni” di Forlì moriva Maria Nanni. L’artefice diocesana del movimento ecclesiale Centro Volontari della Sofferenza sarà ricordata con una Messa in programma lunedì, alle 18, a Voltre di Civitella. A fare memoria di sorella Maria sarà il figlio spirituale e parroco di Regina Pacis di Forlì, don Roberto Rossi. Voltre è la località sopra Civitella di Romagna, in cui la Nanni nacque il 23 dicembre 1920. In una sua pubblicazione del 2007, don Rossi, nativo anch’egli di Voltre, rievoca la grande battaglia condotta dalla religiosa contro il pregiudizio comune, che riteneva improduttiva una donna poliomielitica costretta alla carrozzina: “Dio sceglie le persone umili per farne suoi testimoni e strumenti di salvezza”.

Affetta da poliomielite dall’età di 4 anni, Maria Nanni visse l’intera esistenza su una sedia a rotelle, “che diventò altare per la sua offerta e cattedra per il suo insegnamento. A chi si rallegrava delle sue parole profonde, diceva con semplicità di avere solo il diploma di terza elementare, l’unico che poteva conseguire nella scuola del suo paese, dove veniva portata a braccio dalla mamma”. Nel 1938 va a Lourdes con l’Unitalsi: “Andai per chiedere la guarigione perché mi sentivo emarginata, senza prospettive. Ma la Madonna mi ha fatto un miracolo molto più grande: mi ha donato il sorriso, che da allora non è mai venuto meno”. Nel 1947, attraverso la radio, conosce i Volontari della Sofferenza fondati dal beato piemontese mons. Luigi Novarese. E’ una realtà, oggi diffusa in varie parti del mondo che si propone di valorizzare le persone sofferenti e l’attività del malato stesso, “che non deve sentirsi oggetto di carità, ma soggetto di azione”. In questo movimento, Maria trova la sua seconda famiglia: comincia il suo apostolato coi bambini della parrocchia, ai quali fa catechismo. L’ 11 febbraio 1951 è tra le nove sorelle che formano il primo gruppo delle Silenziose Operaie della Croce, con la professione dei voti evangelici. “Seguono anni per lei molto intensi nelle varie diocesi della regione - continua don Rossi - da Forlì a Cesena, Rimini, Ravenna, Imola”.

Negli anni Sessanta comincia a pensare ad un presidio spirituale e formativo per i malati da realizzarsi direttamente in Romagna. Partono allora le trattative per avere in comodato dalla Diocesi la Villa del Seminario di Meldola: la Casa Nostra Signora di Fatima viene inaugurata il 19 giugno 1981. E’ una struttura che precorre i tempi con l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e testimonia l’inserimento attivo del diversamente abile nella Chiesa e nella società. Dal 1987, oltre ad ospitare alcune “Silenziose Operaie della Croce”, il monumentale edificio in stile razionalista posto in via delle Caminate, 2, è sede del Centro socio-riabilitativo diurno, onlus in grado di accogliere e valorizzare una ventina di giovani con ridotte capacità motorie o psichiche. Nel novembre 2004, il servizio si è arricchito di un gruppo-appartamento per persone non autosufficienti. La celebrazione liturgica da Voltre in memoria di sorella Maria Nanni, verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della parrocchia di Regina Pacis Forlì. 

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