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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Doni, sorrisi e tanta speranza: in viaggio il Babbo Natale dei bimbi ammalati

Anche quest’anno, nei giorni a ridosso della data in cui la tradizione cristiana colloca la nascita di Gesù, il generoso artigiano colma di doni la sua renna “station wagon”

E’ in pieno svolgimento l’ennesimo viaggio del Babbo Natale dei bimbi ammalati, alias il forlivese Davide Marchetti. Anche quest’anno, nei giorni a ridosso della data in cui la tradizione cristiana colloca la nascita di Gesù, il generoso artigiano colma di doni la sua renna “station wagon”, per poi toccare decine di luoghi in tutt’Italia intrisi della sofferenza peggiore, quella dei bambini.

E’ un impegno che il volontario forlivese gestisce con convinzione, aiutato dagli amici del Gruppo di Preghiera Padre Pio di Santa Maria del Fiore, da lui fondato nel 1994. Marchetti porterà gioia ed allegria ai giovani disabili del centro diurno comunale di via Lauriola, a San Giovanni Rotondo, per poi visitare alcuni dei 23 centri socio-riabilitativi del Gargano intitolati al santo con le stimmate, a cominciare da Cagnano Varano ed Ischitella. L’apice emotivo del viaggio sarà la visita ai bimbi ricoverati in oncologia pediatrica della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo: Davide proverà a rincuorare una decina di minori in condizioni talmente critiche, da dover rimanere in ospedale persino a Natale. Anche quest’anno, al suo indirizzo postale di via Campo degli Svizzeri sono pervenute decine di letterine. Il budget di Marchetti è sempre più ridotto (il volontario non ha sovvenzioni pubbliche), ma proverà ugualmente a rispondere a tutte le richieste, anche perché in molti casi è l’ultimo desiderio di una creatura già al capolinea della vita. Fra i biglietti recapitati quest’anno, spicca quello di Claudia. La piccola, una manciata di anni ma già al culmine della lotta per la sopravvivenza, ha espresso ai genitori il desiderio di una bambolina “con tanti capelli da pettinare, come quelli della mamma”.

Non avendo la forza di scrivere di suo pugno la letterina al Babbo Natale proveniente dalla Lapponia romagnola, ha provveduto il papà, al suo capezzale giorno e notte. Davide recherà alla bimba il dono richiesto assieme ad un sorriso e un briciolo di speranza. Dal faldone delle missive farcite di renne e brillantini, spunta anche quella di Giacomo, cieco dall’età di 3 anni a causa di una malattia invalidante. “Non ti chiedo di riaccendermi gli occhi – scrive il piccolo in ‘braille’ - perché i dottori mi dicono che non si può, però vorrei che tu mi portassi la più potente radio in commercio, per ascoltare tanta musica da tutto il mondo”. Nei prossimi giorni e fino all’Epifania, Davide Marchetti toccherà altri reparti pediatrici dello Stivale: Firenze, Padova, Bologna, Ferrara e (profeta in patria) persino Forlì. Sono ormai due decenni che questo particolarissimo Babbo Natale, grazie alla grande fede, riesce ad alleviare, seppur per un istante, la sofferenza di tanti piccoli e dei rispettivi genitori. “L’importante – dichiara - è regalare la certezza che c’è sempre qualcuno che ti ascolta, anche solo una volta l’anno”.

Piero Ghetti

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