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Cronaca

La ricerca: la donna lavora 7 ore in più tra casa e lavoro

E' la donna il perno della famiglia romagnola, che resta da molti punti di vista una famiglia decisamente tradizionale. E' quanto emerge dalla indagine campionaria "Cittadini e vita quotidiana a Forlì-Cesena"

E' la donna il perno della famiglia romagnola, che resta da molti punti di vista una famiglia decisamente tradizionale. E' quanto emerge dalla indagine campionaria “Cittadini e vita quotidiana a Forlì-Cesena: benessere, relazioni sociali, partecipazione”, promossa dall’Amministrazione provinciale di Forlì-Cesena e realizzata dall'Università di Bologna su 835 a residenti sul territorio forlivese-cesenate. Mercoledì mattina i dati saranno illustrati nel corso di un convegno che si tiene in sala Nassirya della Provincia di Forlì-Cesena (ore 9-13,30)

In particolare, rispetto al carico familiare – cura dei minori e degli anziani – emerge che le famiglie si fanno carico per lo più direttamente delle proprie esigenze di cura, tranne nel caso degli anziani non autosufficienti, per cui è più rilevante il ricorso all’assistenza pubblica o privata (ricoveri o badanti). La maggior parte delle famiglie può contare su reti multiple di famiglia e comunità allargata (71,4%). Sul fronte degli aiuti forniti, sia materiali sia di cura, il peso maggiore sembra essere sulle spalle delle donne, soprattutto tra i 55 e i 64 anni, grazie anche alla prossimità residenziale genitori-figli. In media una donna dedica alla cura della casa e dei famigliari ben 24 ore settimanali, contro le 11 degli uomini. Per contro la donna deve accettare la diminuzione dei carichi professionali (36 ore) rispetto a quella degli uomini (42 ore). Tra casa e lavoro, tuttavia, la donna nella provincia di Forlì-Cesena “lavora” 7 ore in più dell'uomo.

Nonostante il persistere di elevati squilibri di genere sul fronte del lavoro domestico, gli intervistati sembrano abbastanza soddisfatti della loro organizzazione temporale, comprese le donne. La maggioranza dei consensi va infatti verso una valutazione positiva del tempo rimasto per hobby e svago. I problemi grossi, secondo la ricerca effettuata nella provincia di Forlì-Cesena, si verificano invece quando si deve curare contemporaneamente più soggetti (anziani e minori per esempio) e il reddito mediamente basso (intorno ai 700 euro mensili).

Diversa è la cura dei bambini, che per l'83% del campione resta in capo ai genitori e per il 51,9% anche alla famiglia più estesa, rispetto alla cura dei non autosufficienti: una famiglia su due (51,2%) in questo caso fa ricorso a soggetti esterni, come case di riposo o badanti. Una buona metà tuttavia si addossa pure questa difficoltà.

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