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Cronaca

Dopo due anni di incertezze, Enav conferma la sua unica scuola a Forlì: trovato l'accordo

Resterà stabilmente a Forlì, dopo l'aria di incertezza che ha aleggiato sulla struttura negli ultimi due anni a causa di tagli e razionalizzazioni nell'ente del controllo del volo

La scuola Enav per la formazione dei controllori di volo, una delle eccellenze del polo aeronautico forlivese, resterà stabilmente a Forlì, dopo l'aria di incertezza che ha aleggiato sulla struttura negli ultimi due anni. Con un recente accordo tripartito tra Comune, Enav e Università di Bologna - che deve ancora però passare una serie di step  burocratici nei rispettivi enti - si è trovata la classica “quadra” che conservare nell'incrocio tra via Fontanelle e via Seganti tutti i tasselli del più grosso polo formativo in campo aeronautico d'Italia, composto dall'Istituto tecnico aeronautico (scuola superiore), la facoltà (o Scuola come si chiama ora) di Ingegneria, in particolare quella aerospaziale (università), la scuola dei controllori di volo Enav (formazione tecnica) e polo tecnologico (formazione e ricerca applicata all'impresa).

I dettagli dell'accordo sono ancora riservati nel loro dettaglio, in attesa dell'ufficializzazione, ma, come spiega il deputato forlivese Marco Di Maio, che sul tema ha lavorato negli ultimi due anni, “Forlì conserva e difende una sua eccellenza, incominciando dai numeri: Enav effettuerà centomila ore di formazione nel 2017, in linea con le ore del 2016”. A testimoniare dell'eccellenza è anche un dato di cronaca: “Nell'ambito degli scambi internazionali, in questo momento Forlì sta ospitando dei controllori di volo del governo riconosciuto libico, per permettere a quel Paese il ritorno ad un pieno possesso del proprio spazio aereo per quanto riguarda l'aeronautica civile”, spiega Di Maio.

Quando Enav venne avviata alla privatizzazione, a Roma si ragionò a lungo su come tagliare i costi e tra le ipotesi concrete sul tappeto vi era quella di chiudere la scuola di Forlì per concentrare tutte le attività a Roma. Per altro a Forlì Enav ha due edifici, di cui uno in costruzione, sovrabbondanti per le attuali necessità, e progettati in periodo pre-crisi quando le prospettive di sviluppo del mercato aeroportuale erano del tutto diverse. La tentazione dell'operazione immobiliare fu grossa: smobilitare a Forlì e mettere i due edifici sul mercato. “A Enav, però, abbiamo spiegato che in tutti i paesi i poli formativi sono decentrati dalla capitali e dislocati dove vi sono dei distretti di eccellenza”, aggiunge il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Roberto Pinza

“Alla fine è stato trovata una soluzione che vede protagonista anche l'Università, che così amplia i suoi spazi tecnologicamente già attrezzati”,continua Pinza. “In sostanza, Enav conferma la sua unica scuola in Italia a Forlì, che si trasferirà nella palazzina in via di ultimazione, completamente di sua proprietà”, illustra Di Maio. L'attuale sede, che si trova accanto a quella in cantiere, di proprietà per metà di Enav e per l'altra metà del Comune di Forlì, dovrebbe ricevere le attività sempre più crescenti e  qualificate di Ingegneria aerospaziale, permettendo così un pieno utilizzo degli spazi, tutti per finalità pubbliche e di formazione. Un lavoro certosino, fatto negli ultimi due anni, che ha permesso  di conservare il simbolo di Enav a fianco del Ridolfi. 

A proposito di Enav arriva una precisazione da parte di Di Maio: “Sta correndo voce che Enav avrebbe spostato le sue apparecchiature dall'aeroporto di Forlì, attualmente chiuso. Non è così: tutti gli impianti sono al loro posto, in vista della rimessa a bando della struttura da parte di Enac”.

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