Dopo Ravenna, anche Cesena silura il Ridolfi: "Lavorare su ciò che è certo, Bologna"

Puntare sull'aeroporto di Bologna e non su quello di Forlì: dopo le dichiarazioni del sindaco di Ravenna Michele De Pascale, nel corso del Consiglio Comunale di martedì sera nella città bizantina, arriva sullo stesso tema la presa di posizione del sindaco di Cesena. Paolo Lucchi non chiude a priori sul Ridolfi, ma – specifica - “in attesa che si capisca quale futuro potrà avere l'Aeroporto di Forlì, i nostri Comuni e la Regione dovrebbero dedicare la massima attenzione ai collegamenti tra l'aeroporto Marconi di Bologna e la Romagna”.

Dice Lucchi: “Siamo in una fase decisiva, al termine della quale, se tutto andrà per il verso giusto, attraverso il "People mover" dal Marconi si potrà raggiungere la stazione di Bologna in 7 minuti, per poi salire su treni, diretti in Romagna, che dal 2018 aumenteranno la propria velocità da 140 a 200 chilometri all'ora. Questo mi pare il tema centrale per utilizzare al meglio, per le nostre imprese e per il turismo, la crescita continua e decisa di arrivi che da anni caratterizza l'aeroporto di Bologna”.

Il sindaco di Cesena si mette quindi sulla stessa linea di Michele de Pascale, confermando tra l'altro uno scenario non nuovo in Romagna: le città più vicine a Forlì non dotate di scalo aeroportuale si mostrano “tiepide” nei confronti del Ridolfi e guardano invece alla struttura del capoluogo regionale. Per Lucchi “il sindaco di Ravenna, dichiarandolo in risposta ad un'interrogazione in Consiglio comunale, altro non ha fatto che utilizzare il buonsenso che si richiede ad ogni amministratore pro tempore della cosa pubblica. Lo stesso buonsenso che in questa fase è necessario garantire per dedicare la nostra attenzione a ciò che sta per accadere - e va organizzato al meglio - rispetto a ciò che invece è, purtroppo, totalmente incerto”.