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Cronaca

Ex Eridania, quale futuro? La proposta: "Uno spazio per anziani e bambini o un centro addestramento"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

L’acquisizione da parte del comune dell’ex Eridania, oltre ad aver segnato un indubbio successo della Giunta del Sindaco Zattini, forse il più altisonante, sia per la dimensione della struttura, sia per la storicità del passaggio di proprietà con il suo bagaglio di riferimenti storici e sentimentali tra i cittadini, ha parimenti scatenato la ridda di opinioni in merito al suo reimpiego, laddove il brain storming offra magari spunti di valutazione per l’esecutivo comunale, posto la corretta compensazione sia in termini di sviluppo ma anche e soprattutto rivalutazione del denaro pubblico investito.

Tre sono le necessità di cui vive la struttura sociale cittadina ed il comprensorio dopo la pandemia la sanità da migliorare, la disponibilità di abitazioni in coincidenza con il Campus e le nuove facoltà accademiche ed i posti di lavoro. Posto che nessuno voglia cementificare o impiantare un centro diagnostico per smaltire i lunghissimi tempi di attesa per una Tac, resta la possibilità di uno sviluppo dell’area che possa offrire delle opportunità di impiego. Escluderei quindi le opzioni di parchi tematici ed orti botanici mentre seguirei la proposta per una struttura per le due fasce d’età più fragili anzi visto lo spazio disponibile metterei finalmente insieme asili nido o prima infanzia insieme con le case di riposo. Una visione romantica dove in un polmone verde da sviluppare, gli anziani in compagnia dei bimbi che giocano riceverebbero una spinta motivazionale che sempre i piccoli accendono con la loro freschezza e spontaneità ed i bimbi trascorrerebbero una parte della loro giornata con gli anziani laddove spesso per varie ragioni non possano sempre godere della frequentazione dei loro nonni, in una interazione di arricchimento di sentimento e valori. Inutile sottolineare che oltre alle rette verosimilmente calmierate, posto che la struttura sia già nel patrimonio comunale, si aprirebbero opportunità per molteplici professionalità.

Altra opportunità in altri versi rivolta alla didattica, potrebbe essere di concerto con lo Stato Maggiore della Difesa e connesso Ministero, di un Centro di Simulazione ed addestramento che non avrebbe nulla di simile per dimensioni nel Nord Italia. Posto l’eventuale investimento del Ministero della Difesa che ridurrebbe i costi dell’addestramento condividendo gli oneri con il comune, ci sarebbe una veicolazione di tutti i Reparti almeno del Nord Italia oltre che il Reggimento di stanza a Forlì, per un calendario di addestramento in turnazione. I Reparti in turno di addestramento, sottolineo in simulazione, quindi senza l’uso delle armi da fuoco, sosterebbero nella nostra città durante il periodo di addestramento portando un indotto sicuramente presso gli alberghi, all’uopo convenzionati e verso la ristorazione, aumentando di fatto il prodotto di fatturato ed il volume economico nella città.

Raffaele Acri, vice-coordinatore Quartiere Resistenza

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