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Cronaca

Una nuova vita per l'ex studentato San Francesco? Trattative per un riutilizzo

Corrono voci in città circa un possibile riutilizzo dell’ex studentato e dell’annesso centro culturale San Francesco, come sede di casa protetta per anziani

Cercasi utilizzatore dell’ex Studentato San Francesco. Dopo la partenza degli ultimi Frati Minori residenti nella Diocesi di Forlì-Bertinoro, il grande complesso conventuale posto in pieno centro storico, a due passi da Piazza del Duomo, giace inattivo. Quel fatidico 4 ottobre 2016, i padri francescani Bonaventura Pini, Giuseppe Amante e Maurizio Piazza si accomiatarono definitivamente da Forlì e Montepaolo dopo quasi 8 secoli di servizio: le cronache attestano, infatti, la presenza degli emuli del Poverello d’Assisi già al tempo di Sant’Antonio di Padova, nel 1222.

In realtà qualcosa che ancora funziona c’è ed è la grande chiesa ottocentesca di corso Garibaldi: a garantirne l’apertura e la custodia provvede quotidianamente padre David Mihai. Il sacerdote è l’assistente spirituale dei romeni di rito greco-bizantino presenti a Forlì, affidatari del centro di culto in accordo con gli stessi frati Minori: i francescani hanno, infatti, mantenuto in proprietà l’intero complesso conventuale, risalente al XV secolo e che nel 2002, dopo imponenti lavori di riqualificazione, era stato riconvertito in studentato con 62 posti letto, due sale incontro multimediali, una sala bar e tutti i servizi connessi. L’impegno finanziario, pari ad 8 miliardi delle vecchie lire, fu sostenuto dalla stessa Fraternità provinciale dei Frati Minori in aggiunta a Comune di Forlì, Ser.In.Ar, Fondazione della Cassa dei Risparmi e Regione Emilia Romagna.

L’enfasi con cui nel settembre 2003 fu annunciata la nascita del nuovo Centro culturale San Francesco, inaugurato dall’allora presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, è rimasta nella memoria di molti forlivesi: "Prima tappa dell’ambizioso disegno di recupero architettonico e funzionale recupero architettonico del grande complesso conventuale di corso Garibaldi, risalente al XV secolo - si legge nelle cronache di quei giorni - è l’approntamento del nuovo polmone culturale cittadino, con ingresso dal civico 4 di via Marcolini. Dotato di due sale incontro multimediali rispettivamente di 30 e 80 posti a sedere, una sala bar e tutti i servizi connessi, il Centro anticipa la consegna dello studentato universitario Serinar prevista per il prossimo maggio, e la foresteria ad uso docenti con sette miniappartamenti, in agenda per la fine del 2004". L’ultimo afflato di vita del Centro Culturale San Francesco, ribattezzato L’Urlo”, risale al 2015. Nell’ottobre 2016 lasciano persino i Frati Minori, rimasti peraltro proprietari dell’intero complesso.

"Alla scadenza della convenzione con la Ser.In.Ar - spiega nel dicembre di quell’anno lo Studio Legale Associato MC di Bologna - la Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell’Emilia ci ha incaricato di avviare la procedura esplorativa preliminare alla negoziazione a trattativa privata, al fine di pervenire all’individuazione di un nuovo soggetto gestore dello studentato per universitari fuori sede”. Altri particolari tratti dall’avviso pubblico, rimasto pubblicato fino al 31 gennaio 2017: “L'edificio ha l’ingresso principale su via Albicini, 7 ed è distinto al Catasto di Forlì (al foglio 178 mapp. 208 e 209), per una superficie di 1.866 metri quadrati circa". Se anche fossero pervenute manifestazioni d’interesse per il riutilizzo della grande proprietà immobiliare, la parola definitiva sui progetti, fino a scegliere quello più vantaggioso ed affidabile, sarebbe comunque spettata agli stessi frati. Adesso, dopo mesi di silenzio, corrono voci, tutte da confermare, circa un possibile riutilizzo dell’ex studentato e dell’annesso centro culturale San Francesco come sede di casa protetta per anziani. Lo Studio bolognese incaricato di riattivare la struttura, si limita a dichiarare che "al momento il complesso non è occupato da alcun conduttore, ma sono in corso trattative riservate per il suo utilizzo". 

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