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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

La Fanzinoteca d'Italia al Comune: "20 metri quadri non bastano più"

Afferma Umiliacchi: "La richiesta di ampliare lo spazio adeguato, per un giusto svolgimento di attività, come venne riportato nella prima stipula attivata col Comune di Forlì, non è stato ritenuto di alcuna importanza da parte dello stesso Comune"

La Fanzinoteca di Forlì alla ricerca di una nuova sede. Spiega il direttore ed esperto fanzinotecario, Gianluca Umiliacchi:  "Abbiamo chiesto un incontro con l'amministrazione comunale per rendere ben chiaro il fatto che i soli 20 metri quadri della sede non sono più adeguati ad accogliere il materiale e i documenti che da 6 anni vengono inviati da tutto il mondo".

Prosegue Umiliacchi: "La richiesta di ampliare lo spazio adeguato, per un giusto svolgimento di attività, come venne riportato nella prima stipula attivata col Comune di Forlì, non è stato ritenuto di alcuna importanza da parte dello stesso Comune, sebbene si sia precisato, se ce ne fosse stato bisogno, che la mancanza di spazio implicava l'impossibilità di ricevere altro materiale e, di conseguenza il rifiuto da parte della Fanzinoteca d'Italia dei prossimi inoltri mondiali".

Eppure, nonostante tutto questo, su tale questione il dirigente comunale ha chiarito e reso noto al presidente di Fanzine Italiane che "l'amministrazione in relazione agli spazi richiesti ha interesse ad agevolare un'altra associazione e, pertanto, nessun interesse per la Fanzinoteca d'Italia". Un'associazione che alla pagina del sito Ufficiale del Comune di Forlì riscontra neppure 500 valutazioni, mentre la pagina sempre del sito amministrativo relativa alla Fanzinoteca d'Italia conta ben oltre 27.000 valutazioni. Non il doppio o 10 volte tanto, ma un'infinità di più".

“La Fanzinoteca d'Italia è stata sinonimo di cultura e innovazione; ora non può più esserlo. Si tratta di una realtà, senza scopo di lucro - precisa Umiliacchi - unica in tutta la nazione, al servizio della società e del suo sviluppo, a partire dai cittadini forlivesi. È aperta e disponibile al pubblico e opera per acquisire, conservare, la produzione dell'editoria fanzinara italiana, si impegna a renderla nota a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza presso il pubblico, per la fruizione di un patrimonio comune. Questa unica sede fanzinotecaria è stata, fino ad oggi, un luogo per pensare, per progettare e riflettere sul ruolo che comunicazione e cultura non ufficiale, ovvero libera, hanno per la coesione sociale, lo sviluppo e la crescita civile della comunità. La posizione del Comune di Forlì arresta la funzionalità di una realtà socio-culturale unica in tutta Italia, azione distruttiva che porta a regredire la società nazionale a sei anni fa." 

La “Biblioteca delle fanzine” è disponibile con due le aperture pubbliche settimanali, nei pomeriggi di martedì e venerdì dalle 14 alle 18. Per conoscere dettagliatamente le iniziative e chiedere informazioni è disponibile il sito www.fanzinoteca.it o la e-mail fanzinoteca@fanzineitaliane.it. E venerdì è attesa la bibliotecaria Kelly McElroy proveniente dall'Oregon. L'incontro, spiega Umiliacchi, rappresenta "un valido esempio del notevole riscontro che è in grado di suscitare la realtà fanzinotecaria, riscontro nazionale, come la presenza nel mese trascorso dell'esperto a Milano e, di recente, l'invito per presenziare una manifestazione a Roma, per citarne le ultime partecipazioni. La stessa Fanzinoteca è stata inserita in 5 Tesi di Laurea, con uno studio e un approfondimento di questa unica realtà sociale che si può presumere ben poche, se proprio nessuna, altra realtà forlivese di sei è stata in grado di ricevere. Riscontro nazionale ed internazionale che da anni con impegno e notevole investimento d'energie, fisiche ed economiche, si è coalizzato con tutto il mondo, dalle nazioni europee fino all'America, Brasile, Argentina e Giappone. Un'infinità di lavoro realizzato dallo Staff Fanzinoteca d'Italia fin dalla sua inaugurazione, nel 2010, con un enorme investimento di impegno e soldi, se si escludono i due contributi ricevuti dall'amministrazione pari a meno di 300 euro, per i sei ani di attività, un'infinità di ore di volontariato che se le si rendessero note potrebbero stupire non poche persone". 

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