Proseguono le iniziative organizzate in occasione del 73esimo anniversario della Liberazione della Città di Forlì dal nazifascismo. In questo contesto, da alcuni anni, un momento di grande valore simbolico è rappresentato dalla “Festa della Cittadinanza”. L’iniziativa si svolgerà domenica alle 16.30, nel Salone Comunale di Forlì (piazza Saffi, 8) ed è dedicata all'incontro con i residenti di Forlì che hanno acquisito la Cittadinanza Italiana nell’anno in corso. Saranno presenti il sindaco Davide Drei e le autorità cittadine. Coordina l'assessore a Pace e Diritti Umani Raoul Mosconi. "Con l'incontro pubblico organizzato nel giorno della Liberazione della Città e la consegna di un attestato ai nuovi Cittadini italiani, si intende sottolineare in maniera simbolica l’importanza della responsabilità civica e del patto di doveri e diritti che sono alla base dell'essere Cittadini", viene evidenziato.

L'andamento delle cittadinanze nel Comune di Forlì nell'ultimo triennio é stato crescente: nel 2014 373 nuovi cittadini, di cui nati a Forlì 111; nel 2015, 593, di cui nati a Forlì 163; nel 2016, 833 nuovi cittadini, di cui nati a Forlì 266. Solo nell'ultimo anno si è misurato un rallentamento con 296 nuovi cittadini, al mese di ottobre 2017, di cui nati a Forlì 67. "Il numero dei nuovi italiani nati a Forlì evidenzia, secondo me, la necessità di una semplificazione delle regole sulla cittadinanza per chi è nato in Italia, per questo motivo auspico che possa essere approvata la legge sullo “Jus Soli” - afferma l'assessore Raoul Mosconi -. Ha invece valore civile svolgere la giornata della cittadinanza il 9 novembre, che è l'anniversario della liberazione della città dal nazifascismo, perché in quel giorno si è affermata a Forlì la democrazia".

"La democrazia attribuisce al popolo la scelta dei valori e la stipula del Patto Costituzionale che regola in Italia dal 1948 la convivenza fra tutti i cittadini, eguali davanti alla legge - prosegue Mosconi -. La Costituzione è la garanzia per ogni italiano, sia esso nativo di prima o seconda generazione o immigrato, che tutti hanno i medesimi doveri e ​nessuno potrà avere il monopolio dei diritti, che il debole non potrà venire sopraffatto dal forte e che, ai sensi dell'Art. 10, questi principi debbano valere anche a livello internazionale".