rotate-mobile
Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

"Festival di Castrocaro, il 60° anniversario era importante, è andato in sordina"

Spiega Minisci: “Un sessantesimo anniversario passato però quasi in sordina, citato dai presentatori una sola volta, non avendo saputo sfruttare la diretta sulla Rete ammiraglia della Rai, una diretta presa per i capelli"

“Il 60° anniversario del Festival delle Voci Nuove di Castrocaro è passato quasi sotto silenzio, nonostante la diretta su Raiuno. Il 26 agosto 2017 si è svolta, mestamente,  la finale della kermesse romagnola molto famosa e seguita  fino agli anni ’90”, ma nell'occasione l'importante anniversario è andato in sordina,  secondo Michele Minisci, volto noto del panorama della musica e degli eventi, 
 
Spiega Minisci: “Un sessantesimo anniversario passato però quasi in sordina, citato dai presentatori una sola volta, non avendo saputo sfruttare la diretta sulla Rete ammiraglia della Rai, una diretta presa per i capelli, all’ultimo minuto, grazie all’intervento dei due parlamentari locali Bruno Molea e Marco di Maio. La nuova e giovanissima sindaca, Marianna Tonnellato, chiamata sul palco per consegnare  una scultura-ricordo al vincitore avrebbe almeno potuto ricordare  degnamente questo sessantesimo molto importante per la cittadina romagnola”.

Minisci promuove la scelta di “tornare a casa, se non dentro la sua location naturale, il mitico e suggestivo padiglione delle feste, in perfetto stile Liberty, almeno nel parco antistante”. Per Minisci “il momento però di celebrare un  60° anniversario  degno di nota era abbastanza ghiotto. Il Festival infatti è nato nel 1957, come si ricorderà, e la prima edizione è stata vinta da Tina Castelli, di Voltana, frazione di Lugo, anche se alcuni siti web riportano ancora il nome di Bruna Lelli, anche se  la stessa ha sempre dichiarato di non aver mai partecipato come concorrente al festival. Sessanta anni per un Festival sono importanti. O no?”.

“E invece niente: sembrava che tutti avessero una dannata  fretta di terminare il prima possibile questa benedetta diretta Rai. La beffa finale l’ha patita il povero vincitore di questa edizione del Festival: Luigi Salvaggio, che si è visto tagliata la sua replica finale in seguito alla  proclamazione,  dopo appena cinque secondi che aveva iniziato a cantare. Gli auguriamo di aver miglior trattamento nella prossima selezione di Sanremo Giovani, a cui accede di diritto come vincitore della rassegna castrocarese”.

“Ma veniamo all’aspetto tecnico-artistico di questa edizione del Festival. Alla finalissima sono arrivati in 12: due band e tutti gli altri solisti, con brani poco originali e ripetitivi per  sonorità e testi già sentiti e risentiti, se escludiamo il vincitore;  accompagnati dall’orchestra  Rai di Stefano Palatresi che non si è impegnato più di tanto negli arrangiamenti. La giuria era composta da Silvia Mezzanotte, che durante le esecuzioni aveva lo sguardo perso nel vuoto, da Giò di Tonno, che sembrava chiedere scusa di essere stato invitato; dal maestro Fio Zanotti, l’unico che sembrava interessato al festival e da Claudio Cecchetto, presidente della giuria, che sembrava  passasse lì per caso. Ma la cosa che ha però lasciato  l’amaro in bocca è stato l’ospite d’onore: era stata annunciata in un primo momento Patty Pravo,  poi sostituita all’ultimo minuto da Ivana Spagna, ma nessuna delle due aveva partecipato mai al Festival Voci Nuove, non avevano nessun legame sentimentale, affettivo, di riconoscenza con la cittadina  termale.  Ma è stato veramente impossibile coinvolgere, non dico economicamente, che forse avrà avuto un certo peso, ma sotto il profilo sentimentale,  gente come Gigliola Cinquetti, Alice, Luca Barbarossa, Iva Zanicchi, Nek, Paolo Mengoli, Silvia  Salemi, Edoardo Bennato, che certamente conservano un bellissimo ricordo di questo festival e avranno sicuramente un debito di riconoscenza verso Castrocaro. O no?”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Festival di Castrocaro, il 60° anniversario era importante, è andato in sordina"

ForlìToday è in caricamento