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Cronaca Santa Sofia

Firmato un protocollo d'intesa fra Romagna Acque e il 118 per una maggiore sicurezza sul territorio

Fra le attività concrete previste dal protocollo, si segnalano esercitazioni di emergenza e momenti di incontro seminariale

E’ stato firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa fra Romagna Acque-Società delle Fonti (rappresentata dal presidente Tonino Bernabè) e la Centrale Operativa 118 Romagna del Servizio Sanitario Emilia-Romagna (rappresentata dal direttore Maurizio Menarini).Il protocollo avrà durata fino al 31 gennaio 2023: e, al pari di quelli analoghi già in essere con i Vigili del Fuoco e con il Soccorso Alpino, parte dalla necessità di garantire un livello di sicurezza maggiore ai propri dipendenti ma anche a fornire maggiori servizi al territorio su cui Romagna Acque opera in ossequio ad una costante linea d’azione mirata al miglioramento continuo della qualità della vita.

La progressiva antropizzazione del territorio e i cambiamenti meteoclimatici aumentano la fragilità delle infrastrutture e i rischi di danni, per fornire risposte adeguate occorre disporre di una capacità di intervento tempestiva e competente da parte degli organi preposti. D’altro canto, il modello operativo di Romagna Acque in condizioni di emergenza prevede già oggi l’utilizzo di tecnologie evolute, procedure codificate, personale specializzato e mezzi dedicati: sforzi che però devono essere continuamente migliorati. Questo non è possibile senza una proficua e sinergica integrazione con gli altri soggetti preposti alla sicurezza delle persone e del territorio.

Con ciò l’accordo prevede così una maggior conoscenza delle aree di attività comuni, lo sviluppo di attività di formazione reciproca e la definizione di procedure operative condivise: modalità che possono produrre una ricaduta positiva sulla pubblica incolumità e sulla sicurezza degli operatori durante le operazioni di soccorso e nei casi di emergenza. Per il sistema 118 Romagna si tratta di un’opportunità per migliorare ancora di più la rete delle destinazioni per l’elisoccorso attraverso il monitoraggio e la individuazione di siti di atterraggio in aree isolate ma che possono risultare di grande utilità per il soccorso a personale operante ed a residenti e turisti che frequentano le zono appenniniche.

Inoltre viene migliorata la cartografia della centrale operativa con il continuo aggiornamento degli stradari di territori a bassa densità abitativa e con la possibilità di meglio individuare i luoghi di intervento. Fra le attività concrete previste dal protocollo, si segnalano esercitazioni di emergenza e momenti di incontro seminariale.

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