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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Bottiglie abbandonate dopo le feste spontanee, gli studenti: "Noi i primi ad arrabbiarci"

L'area del San Domenico è spesso luogo di ritrovo degli studenti universitari, che si danno appuntamento, in particolar modo nei mesi autunnali e primaverili, per il "botellòn"

Bottiglie e lattine di birra abbandonate per terra. Una fotografia che si ripete con frequenza al parcheggio della Barcaccia e che i residenti della zona ammoniscono come "una mancanza al rispetto reciproco e alle buone prassi di convivenza". L'area del San Domenico è spesso luogo di ritrovo degli studenti universitari, che si danno appuntamento, in particolar modo nei mesi autunnali e primaverili, per il "botellòn". Si tratta di un'usanza spagnola, dove nella pratica ci si ritrova in un determinato posto (in questo caso il parcheggio dei musei San Domenico) ed ognuno porta una bottiglia di vino, birra o qualsiasi altra bevanda alcolica o meno e anche chitarre e percussioni varie per bere e cantare tutti insieme.

"E' molto spontanea e con l'unico obiettivo di passare una piacevole serata tutti assieme - spiega sulla pagina Facebook di ForlìToday Francesco, uno studente universitario fuorisede che da 4 anni vive a Forlì -. Purtroppo, quando si mettono insieme 200 ragazzi in uno stesso punto, non tutti hanno lo stesso livello di educazione e perciò non tutti ripuliscono lo sporco che fanno. Per questi ragazzi maleducati non ci sono giustificazioni ed i primi ad arrabbiarsi siamo noi studenti. Però lasciatemi dire che molto spesso a sopperire alla mancata educazione di certi, ce ne sono altri che a fine serata passano con grossi sacchetti e raccattano tutte le bottiglie. Purtroppo questi ragazzi non possono essere sempre presenti e alle volte il risultato è quello di rifiuti abbandonati".

Francesco lancia la sua idea: "Forlì ormai è una città universitaria e questo comporta lati positivi e lati negativi. Quando succedono fatti negativi sediamoci ad un tavolo e cerchiamo di risolvere il tutto pacatamente. Gli studenti hanno scelto dei rappresentanti che non li rappresentino solo nelle sedi accademiche, ma anche sul territorio in cui vivono ed essi devono essere i primi a cui le autorità locali e cittadini devono rivolgersi quando vedono l'insorgere di problemi". 

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