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Cronaca Roncadello / Via Lunga, 43

Aumentano le famiglie povere: apre a Forlì l’Emporio della solidarietà

Tutti i numeri del Progetto “Emporio della Solidarietà”, il magazzino di risorse alimentari per le fasce meno abbienti della popolazione, che sarà inaugurato sabato

Conto alla rovescia per l’apertura dell’“Emporio della Solidarietà”. Cinquecento metri quadrati a beneficio di un’utenza mensile di settecento famiglie, grazie all’apporto di quaranta volontari: sono questi i numeri del Progetto “Emporio della Solidarietà”, il grande magazzino di risorse alimentari per le fasce meno abbienti della popolazione, che sarà inaugurato sabato, alle 15.30, nel giorno dell’11° anniversario del sacrificio di Annalena Tonelli a Borama, in Somaliland. L’evento è inserito all’interno della Settimana del Buon Vivere 2014.

Realizzato in via Lunga, 43, in un ex laboratorio di ebanisteria posto a ridosso del Seminario vescovile, è promosso dalla Fondazione Buon Pastore- Caritas Forlì e dal Comitato per la lotta contro la Fame nel Mondo. Accanto agli ideatori del progetto sfila un crescente stuolo di sostenitori, che per ora ricomprende Ass.I.Pro.V. - Centro Servizi per il Volontariato, Croce Rossa Provinciale, Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione San Vincenzo de’ Paoli, Comune di Forlì, Centro di Aiuto alla Vita e Associazione San Francesco Mensa dei poveri. L’idea di un centro di stoccaggio di cibo e prodotti di prima necessità da distribuire gratuitamente ai bisognosi, è divenuta improcrastinabile sia per il perdurare della grave crisi economica, ma anche per il fatto che il Banco Alimentare, onlus benemerita lombarda che da vent’anni si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze, ha sempre meno risorse.

“L’impoverimento di larghi strati sociali – dichiara il direttore della Caritas diocesana Sauro Bandi - è un dato di fatto in continua crescita, complice una serie di fattori che comprendono l’impatto della crisi economica, la perdita del lavoro e l’inflazione che erode i salari, soprattutto quelli dei percettori di reddito fisso”. Gli ultimi dati del Centro di Ascolto Caritas di via Paradiso, cartina di tornasole eloquente del disagio sociale forlivese, parlano di 20.238 pasti erogati nel 2013 (sono già 10.000 a giugno 2014) contro i 14.000 del 2012, e di 3.913 pacchi alimentari nel 2013 a fronte dei 2.100 consegnati nell’anno precedente. “L’impoverimento di larghi strati sociali – dichiara il direttore della Caritas diocesana Sauro Bandi - è un dato di fatto in continua crescita, complice una serie di fattori che comprendono l’impatto della crisi economica, la perdita del lavoro e l’inflazione che erode i salari, soprattutto quelli dei percettori di reddito fisso”.

A prima vista, recarsi all’Emporio negli orari di apertura all’utenza (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12; giovedì dalle 15 alle 18) è come entrare in un supermercato, con 10 comunissimi carrelli per la spesa che aspettano i potenziali clienti all’ingresso. “Toglietevi dalla testa – interviene la responsabile dell’Osservatorio povertà e risorse della Caritas Elena Galeazzi – che l’Emporio sia un ente assistenziale nato solo per riorganizzare il sistema di reperimento e distribuzione delle risorse alimentare: la nostra è un’opera-segno che non si esaurisce nel rispondere concretamente ai bisogni, ma si propone anche di educare le comunità locali ai valori della condivisione e della solidarietà”. In pratica, il magazzino sarà accessibile solo ai soggetti aventi diritto in base ad una scheda a punti fornita dai 29 Centri di Ascolto dislocati sul territorio diocesano.

Il coordinatore del CdA diocesano “Buon Pastore” Marcello Copertino precisa ulteriormente i termini del progetto: “Sono tutti nuclei già conosciuti, che vengono responsabilizzati in rapporto alle rispettive esigenze. La scheda a punti mensile è rigorosamente pesata sul fabbisogno della famiglia utente. Ogni tessera ha un valore medio di 270 euro in beni di prima necessità”. L’intento primario dei promotori del progetto è di alleggerire i nuclei in difficoltà dal problema dell’approvvigionamento alimentare, per dirottare le poche risorse a disposizione su altre urgenze fisse, come il canone d’affitto, la rata del mutuo o le utenze domestiche. Il direttore Caritas Bandi e il responsabile locale del Progetto internazionale “Cibo per tutti”, Vanni Fabbri, lanciano un appello finale ai tanti forlivesi di buon cuore: “Per fare fronte al crescente dramma del disagio alimentare, contiamo sulla collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati”. Aiutare 700 famiglie nei termini del progetto “Emporio Solidale”, costerebbe un milione di euro l’anno. E’ una spesa che la gratuità organizzata, il volontariato e la grande distribuzione locale coprono fino al 90% del totale, ma si può migliorare: “Più soggetti scenderanno in campo per condividere la grande operazione e più persone e famiglie bisognose potranno essere aiutate”.

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