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Cronaca

Esportava in Africa ed evadeva il Fisco, stanato dalla Finanza

L’impresa pur non presentando alcuna dichiarazione fiscale, si spacciava con i fornitori quale esportatore abituale per non corrispondere l’Iva

Ancora un evasore totale scoperto dai militari del comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì, a seguito di un’articolata attività di polizia tributaria che ha permesso l’individuazione di un’impresa specializzata nell’export di beni per l’edilizia, in particolare infissi ed accessori per serramenti in alluminio. L’impresa pur non presentando alcuna dichiarazione fiscale, si spacciava con i fornitori quale esportatore abituale per non corrispondere l’Iva.

I militari hanno rilevato che tutte operazioni di esportazione di beni venivano effettuate attraverso i normali canali doganali, con la regolare emissione dei documenti di vendita e la presentazione, presso gli uffici delle varie agenzie doganali, delle normali e regolari pratiche. Infatti, durante l’attività di verifica nel corso dell’accesso presso la sede dell’attività sono stati rinvenuti e acquisiti numerosi documenti doganali, bolle di esportazioni, fatture di acquisto e cessione all’estero.

Infine, si è scoperto che la società estera (etiope) acquirente dei prodotti italiani era in effetti di proprietà dello stesso imprenditore forlivese che, attraverso la società estera poi provvedeva alla commercializzazione e/o all’installazione in loco dei vari prodotti. prima delle esportazioni l’impresa acquistava da vari fornitori in Italia i prodotti rilasciando un documento che consentiva di non applicare l’iva (la c.d. “lettera d’intenti”) perché destinati all’esportazione effettuata da un’impresa con la qualifica di “esportatore abituale”.

Peccato, però, che questa qualifica la si acquisisca non solo perché si esportano i beni, ma anche attraverso l’istituzione di regolare  contabilità e la presentazione delle  relative dichiarazioni al fisco. L'attività ha consentito un notevole “risparmio” di imposte alla nostra impresa. Infatti, con il sistema escogitato si era indotto un meccanismo che, oltre al risparmio delle imposte sui redditi conseguiti, riscontrati in circa 700mila euro, veniva evasa  anche tutta l’Iva gravante sui beni per circa 140mila euro.

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