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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Forlì fa fiorire il deserto di Wajir caro ad Annalena Tonelli

Il Coordinamento diocesano per Wajir, costituitosi dopo il viaggio compiuto nel novembre 2019 da una delegazione guidata dal vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza, ha inviato i fondi per la sua prima azione di fratellanza nei confronti della popolazione della regione del nord-est del Kenya

Forlì fa fiorire il deserto caro ad Annalena Tonelli. Il Coordinamento diocesano per Wajir, costituitosi dopo il viaggio compiuto nel novembre 2019 da una delegazione guidata dal vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza, ha inviato i fondi per la sua prima azione di fratellanza nei confronti delle popolazioni della regione del nord-est del Kenya. Il Coordinamento è composto da Associazione Paolo Babini, Centro missionario Diocesano Forlì-Bertinoro, Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, Coop. Sociale Paolo Babini, Fondazione Eremo Madonna del Faggio, VolontariA onlus.

I rappresentanti di queste realtà si erano recati a Wajir per inaugurare tre aule di una scuola e intitolarle a don Mino Flamigni e anche per visitare i luoghi tanto amati da Annalena Tonelli e Maria Teresa Battistini. “Il fatto che dopo 35 anni siamo tornati lì – dichiarò all’epoca il vescovo Livio - la presenza della parrocchia cattolica, la collaborazione con la scuola gestita dagli islamici alla quale è stata donata l’aula intitolata a don Mino, le comunità di suore che si spendono per i bisogni dei più poveri, sono il segno che lo spirito di Annalena è vivo, e attrae ancora”. Durante quel viaggio era maturata la volontà di sostenere alcune iniziative locali, come la scuola per sordi e quella per ciechi, il centro di riabilitazione dove sorge l’eremo costruito da Annalena, le opere parrocchiali, in particolare l’asilo, il centro per anziani e le scuole delle suore di Sant’Anna. Il Centro di riabilitazione è quello aperto da Annalena nel ’72, due anni dopo il suo arrivo in Kenya.

Wajir è anche il luogo in cui la martire della carità, trucidata a Borama, in Somaliland, nel 2003, operava come insegnante e dove sono state sparse le sue ceneri l’indomani della morte. In collaborazione con la parrocchia di Regina Pacis, il Comune di Forlì, la famiglia Camorani e alcuni privati, il Coordinamento diocesano ha inviato alla Diocesi di Garissa una prima trance di 15.000 euro, su una spesa totale di 20mila, per realizzare i servizi igienici della scuola secondaria per sordi e un’aula presso l’asilo parrocchiale. Gli aiuti forlivesi potrebbero risultare decisivi anche per il compimento di un altro importante intervento progettato in loco: la realizzazione di due pozzi a pompa solare.

Grazie ai nuovi impianti, Forlì fa fiorire il deserto di Wajir, pressoché in simbiosi con la provvidenza: “Oggi é un giorno importante – scrive sul suo profilo Facebook Andrea Saletti, nipote di Annalena, alla data dell’11 aprile – perché a Wajir è tornata la pioggia, dopo 17 mesi di siccità”. Rimane un episodio ed è chiaro che l’entrata in funzione delle pompe diventa improcrastinabile. “I componenti del coordinamento per Wajir – scrive il direttore del centro missionario diocesano, Sauro Bandi - esprimono la loro gratitudine nei confronti del vescovo Livio, che rappresenta il fulcro di questa collaborazione e auspicano che anche attraverso questi aiuti umanitari cresca la cultura della fraternità universale nel nome di Annalena”. Tutti possono contribuire ai progetti in atto a Wajir, il “deserto più amato del mondo”, inviando offerte a: Diocesi Forlì-Bertinoro/ufficio missionario c/o LaBCC Forlì, Iban: IT97I0854213200060000253833, Causale: progetti Wajir.

Novembre 2019 a Wajir1-2

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