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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Diffida del Comune sullo stemma, la replica: "Usata solo una rielaborazione"

Nessun utilizzo indebito dello stemma comunale: è la replica che arriva dal comitato “Forlì ai Forlivesi”, il gruppo politico che venerdì scorso ha manifestato in corso Mazzini e che è stato diffidato dal Comune

Nessun utilizzo indebito dello stemma comunale: è la replica che arriva dal comitato “Forlì ai Forlivesi”, il gruppo politico che venerdì scorso ha manifestato in corso Mazzini e che è stato accusato dal Comune, con una diffida legale, di aver utilizzato indebitamente lo stemma municipale per un'iniziativa politica di parte. Del caso si è dibattuto anche nel corso del consiglio comunale di martedì.

Replica Fabrizio Fiorini, Portavoce del Comitato Cittadino “Forlì ai forlivesi”: “Non abbiamo mai utilizzato lo stemma ufficiale del Comune, ma solo delle rielaborazioni (a meno che l’amministrazione comunale non voglia accampare diritti di “copyright” anche sull’aquila sveva). E’ nostro auspicio che il Comune adotti la stessa solerzia e lo stesso rigore nell’applicazione del regolamento per l’effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni, con particolare riferimento ai numerosi manifesti abusivi affissi su muri (e vetrine, manufatti, fermate dell’autobus) contenenti ingiurie ed esplicite minacce rivolte ai membri del nostro Comitato”.


E sulla manifestazione di venerdì scorso polemizza: “Da parte della politica istituzionale e non, attraverso comunicati di condanna “a priori” del nostro Comitato (estranei a qualsivoglia critica “contenutistica” del nostro programma) e attraverso l’ennesimo episodio di tolleranza nei confronti di manifestazioni di piazza non autorizzate e di natura violenta che – in una città che si pretende “civile” – continuano a pretendere di avere potere decisionale su chi possa e chi non possa parlare liberamente nelle pubbliche strade e piazze. Reputiamo vergognoso il contributo apportato alla determinazione del clima di odio e intolleranza nei confronti di pacifici cittadini che esercitano il diritto costituzionalmente garantito di manifestazione del proprio pensiero da parte di forze politiche che si definiscono “moderate” e “democratiche” ma che non hanno alcuna remora a condividere la piazza e a giustificare moralmente le frange più estremiste e violente”.

“La nostra è stata una manifestazione sì improntata a temi oggigiorno ritenuti “eretici” e politicamente scorretti, ma animata dall’amore nei confronti della nostra città e dalla volontà di risollevarne le sorti. E’ stata una manifestazione pacifica, non violenta, a viso scoperto, senza simboli politico-partitici, il cui percorso e le cui tematiche erano state preventivamente comunicate alle Autorità di pubblica sicurezza. E’ stata una manifestazione in cui l’unica bandiera sventolata è stata quella nazionale”.

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