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Cronaca

La Guardia di Finanza scopre saldi "tarocchi"

Complessivamente sono state controllate 28 attività commerciali, con la constatazione di due irregolarità relative alla disciplina dei prezzi, con sanzione amministrativa fino ad 3.098 euro

A gennaio arrivano i saldi e quest’anno, forse più degli anni scorsi, molti consumatori li attendevano convinti della possibilità di avere a disposizione uno strumento per difendersi dalla “crisi”, uno strumento che  consentisse un risparmio effettivo sugli acquisti. Proprio per la tutela del consumatore e del mercato, in quest’ottica, la Guardia di Fiinanza ha predisposto controlli nello specifico settore della disciplina del commercio dei beni e servizi, oltre a quelli sull’emissione degli scontrini fiscali per la lotta all’evasione fiscale.

E IL PREZZO PER MAGIA AUMENTA - L’attività ha portato alla scoperta di alcuni esercenti che, in occasione dei saldi, hanno aumentato i prezzi rispetto a quelli normali di vendita, applicando così uno sconto fittizio rispetto a quello reale, inducendo in errore il cliente convinto di aggiudicarsi un bene ad un prezzo da vero affare. In realtà gli interventi specifici delle Fiamme Gialle, sono iniziati ben prima dell’avvio delle vendite di fine stagione, attraverso mirati controlli dei prezzi normali di vendita dei beni di largo consumo, effettuati nel corso della normale attività di servizio, che hanno permesso di accertare i prezzi normalmente riportati sia sui prodotti esposti in vetrina sia su quelli all’interno dei locali. In pratica, i finanzieri fotografavano le etichette della merce esposta in cui era riportato il prezzo di vendita.

SALDI "TAROCCATI" - Al termine della giornata “clou” di inizio dei saldi, i finanzieri hanno accertato violazioni amministrative commesse da alcuni esercenti l’attività di commercio di abbigliamento, calzature ed accessori che avevano esposto in vetrina prodotti con un prezzo iniziale maggiore rispetto a quello normalmente praticato prima del saldo e già fotografato dai finanzieri, evidenziando uno sconto fittizio (più alto) in danno del consumatore.  In pratica, ad esempio, un capo d’abbigliamento che risultava scontato del 40% era in realtà scontato solo al 20%, in quanto il prezzo originario ed esposto su etichetta su cui applicare la percentuale di sconto era stato aumentato.

RISULTATI - Complessivamente sono state controllate 28 attività commerciali, con la constatazione di due irregolarità relative alla disciplina dei prezzi, con sanzione amministrativa fino ad 3.098 euro. La somma verrà versata al Comune dove ha sede l’attività commerciale. Accertate anche 12 irregolarità relative alla mancata emissione di scontrini fiscali. Le irregolarità sono state constatate nei confronti di  negozi operanti all’interno di Centri Commerciali. I controlli, annuncia la Finanza, proseguiranno per tutto il periodo dei saldi.

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