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Cronaca Forlimpopoli

L’Hospice di Forlimpopoli sui programmi dell’accesso di Rai3

L'Hospice di Forlimpopoli sui programmi dell'accesso di Rai3 Emilia-Romagna. Martedì, fra le 10.10 e le 10.40, andrà, infatti, in onda un estratto del video realizzato dall'Associazione Amici dell'Hospice

L’Hospice di Forlimpopoli sui programmi dell’accesso di Rai3 Emilia-Romagna. Martedì, fra le 10.10 e le 10.40, andrà, infatti, in onda un estratto del video realizzato dall’Associazione Amici dell’Hospice per illustrare il cammino compiuto e le opportunità offerte ai pazienti dalla struttura, di cui ricorre proprio quest’anno il decennale.

Tali spazi informativi, gratuiti e autogestiti, in base a quanto disposto dal Corecom - organismo regionale che assomma le funzioni delegate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), e i compiti amministrativi per conto del Ministero delle Comunicazioni, in linea col regolamento approvato con delibera 15/02/2006 -, hanno proprio il compito di coinvolgere il più possibile i cittadini nel processo di comunicazione dei percorsi sanitari, per renderli maggiormente coscienti di essere titolari del diritto ad essere informati sull’attività che la pubblica amministrazione pone in essere nell’esercizio delle sue attribuzioni.

L’Hospice di Forlimpopoli è stato inaugurato nel settembre 2002, uno dei primi 20 nel panorama nazionale. In questi dieci anni, circa 3.000 pazienti, ciascuno con la sua storia, la sua famiglia, il suo dolore, sono transitati dalla struttura, che rappresenta, oggi, uno dei nodi della Rete di Cure Palliative dell’Ausl di Forlì, in stretto rapporto con l’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, l’Irst di Meldola, il territorio, dove i professionisti dell’Hospice effettuano visite a domicilio in integrazione con i medici di famiglia e i professionisti sanitari del Distretto, e con l’altro Hospice, quello territoriale di Dovadola.

L’attività dell’Hospice di Forlimpopoli - la cui equipe è composta da 4 medici, attivi in tutti gli ambiti della Rete, 1 coordinatrice infermieristica, 10 infermiere, 1 psicologa, 1 fisioterapista, 7 Oss, e 1 assistente spirituale - è particolarmente complessa e differenziata. «Anche quando l’obiettivo non può essere la guarigione del malato, non significa che non si possa fare tanto per lui – illustra il dott. Marco Maltoni, direttore dell’U.O. Cure Palliative-Hospice dell’Ausl di Forlì –: l’inguaribilità e la cronicità non presuppongono l’incurabilità, tutt’altro. Le cure palliative hanno proprio questa funzione: prendersi cura del paziente in maniera olistica, attraverso terapie del dolore, trattamento dei sintomi, riattivazione e preservazione delle funzioni fisiche, attenzione alle dimensioni psicologica, sociale e spirituale. Quelle messe in campo sono, pertanto, cure globali, in quanto comprendono tutte le dimensioni del paziente». Il ricovero in Hospice avviene quando si manifestano particolari criticità, e le degenze durano in media una quindicina di giorni.

«Abbiamo nove stanze, sette singole e due doppie, per un totale di undici posti letto – prosegue il dott. Maltoni – C’è molta attenzione al comfort: ciascuna, ad esempio, è provvista di frigorifero e poltrona letto per un familiare, così da garantire la migliore accoglienza. L’Hospice, infatti, vuole essere un luogo di vita, e non a caso, in questi anni, nel reparto, ci sono stati battesimi, matrimoni, feste, ricongiungimenti di famiglie, riscoperta di rapporti creduti ormai perduti». Quando, invece, non si presentano fasi acute, il paziente può essere asstito a domicilio, in integrazione con i professionisti del territorio. «Dopo una valutazione palliativa insieme a infermiere e medico di famiglia – spiega il direttore – in base al livello dei bisogni si individua il più appropriato fra i diversi percorsi che l’Assistenza Domiciliare della nostra Ausl offre. In alcuni casi, la nostra consulenza può essere limitata, in altre situazioni possiamo attivare accessi programmati e continuativi, con un nostro medico e un infermiere che si recano periodicamente a casa del malato».

Nel corso del 2011, sono stati, complessivamente, 4.663 gli accessi domiciliari da parte dei professionisti dell’Hospice. Al momento, poi, sono in atto alcune preliminari collaborazioni per allargare la sfera di attività non solo ai malati oncologici,  ma anche a quelli afflitti da altre patologie, per esempio cardiologiche o pneumologiche.

 

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