Per non pagare le tasse regala il suo patrimonio al genero: nota odontoiatra nei guai

Per non pagare le tasse ha 'regalato' il suo ricco patrimonio al genero. Nei guai è finita una nota odontoiatra forlivese di 79 anni, denunciata dai militari della Guardia di Finanza di Forlì con le accuse di omessa dichiarazione dei redditi, dichiarazione infedele, frode fiscale per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Indagata in concorso anche la figlia 51enne, che operava sui suoi conti e il 'genero', 50 anni, reato che punisce con, una pena da 6 mesi a 4 anni di reclusione, chi, al fine di rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri beni.

EVASIONE MILIONARIA - Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo, Sergio Sottani, e dal sostituto Michela Guidi, che hanno chiesto ed ottenuto dal giudice un decreto di sequestro preventivo per l'equivalente somma di 730 mila euro (corrispondente alle somme trasferite a favore del “genero”) da eseguirsi sui beni e disponibilità dei tre indagati. Secondo quanto accertato dagli investigatori, l'odontoiatra forlivese ha presentato un'infedele dichiarazione dei redditi e fatture false, realizzando un’evasione fiscale per oltre 2 milioni e 800 mila euro.

"FATTURE FALSE" - "Dalla verifica - informa la Finanza - è emerso che per alcuni anni addirittura la professionista non aveva presentato la dichiarazione dei redditi, mentre in altri casi aveva omesso di indicare una parte molto consistente di compensi e aveva invece dichiarato costi inesistenti derivanti da fatture false emesse da una società riconducibile al “genero” che, bizzarra coincidenza, svolgeva l’attività di odontotecnico proprio presso lo stesso studio. Nel corso del controllo la dentista si era sempre mostrata serena, sicura di sé, evasiva alle richieste di chiarimenti dei verificatori e per niente preoccupata dalle contestazioni mosse a suo carico, probabilmente convinta di continuare a non pagare le imposte e le relative sanzioni cui sarebbe andata incontro in quanto risultava formalmente “nullatenente”".

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I CONTROLLI SUI MOVIMENTI - Infatti, la stessa aveva pensato bene di spogliarsi di tutte le disponibilità finanziarie sottraendosi al pagamento delle imposte e rendendo vana ogni eventuale procedura di riscossione coattiva. Tuttavia, i finanzieri, anche attraverso indagini bancarie e controlli incrociati sulla società del “genero”, hanno individuato un consistente giro di movimentazioni finanziarie, alcune delle quali aventi come causale “regalie”, altre riconducibili a fittizie fatture per “consulenze” e “pubblicità”, con il solo scopo di sottrarre denaro dalla cassa a favore del “genero”.

BENI SEQUESTRATI - Le Fiamme Gialle hanno sequestrato una villa di 11 vani con rifiniture di pregio, due appartamenti in Forlì dati in locazione, titoli bancari per oltre 150 mila euro, 4 autoveicoli (tra cui una Porsche, un suv Bmw X5, un’auto d’epoca), un ciclomotore, terreni e vigneti e il contenuto di una cassetta di sicurezza bancaria costituita di una collezione di 7 orologi di lusso e un prezioso anello di diamanti, per un valore di oltre 25mila euro. L’attività della Guardia di Finanza di Forlì, viene illustrato, "rientra nell’ambito del piano di verifiche ai professionisti e costituisce un esempio della imprescindibile funzione a tutela dei cittadini, delle imprese e professionisti onesti che rispettano diligentemente le norme tributarie e non si sottraggono al proprio dovere di contribuente".