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Cronaca

"Camminate su strade mai pensate e nemmeno sognate"

Presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, la veglia, imperniata su “Camminare su strade mai pensate e nemmeno sognate”, è partita alle 20.30 dal piazzale della chiesa parrocchiale

Molti giovani, sabato, a Cusercoli, alla celebrazione diocesana della XXXII Giornata della Gioventù, dal titolo: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, la veglia, imperniata su “Camminare su strade mai pensate e nemmeno sognate”, è partita alle 20.30 dal piazzale della chiesa parrocchiale. I presenti si sono divisi in 10 gruppi per poi spostarsi attraverso il paese e ascoltare le testimonianze di giovani e adulti invitati in loco da don Andrea Carubia, responsabile del centro di pastorale giovanile diocesana. Se Fabio Castagnoli ha raccontato il ritorno alla vita normale dopo il terribile incidente di cui fu vittima nel 2013, Sergio Orsi della Comunità Papa Giovanni XXIII ha parlato del suo impegno con i profughi e i carcerati. Due giovani coppie, Sara e Andrea Turchi e Danila e Angelo Evangelisti, hanno raccontato la propria esperienza di vita matrimoniale e di dono reciproco, mentre Toni Golfarelli, presidente di Aism onlus, ha presentato la personale modalità di affronto della disabilità data dalla malattia.

XXXII Giornata della gioventù a Cusercoli

Di grande interesse anche le testimonianze offerte dai rappresentanti della cooperativa Lavoro Uno e da alcuni membri di “Incontri senza barriere” e del basket in carrozzella (Comunità Papa Giovanni XXIII). Edoardo Russo, giovane neo presidente dell’Azione Cattolica diocesana, ha recato il suo impegno nell’associazione ecclesiale, mentre Andrea Saletti, nipote della missionaria forlivese Annalena Tonelli, trucidata a Borama, in Somaliland, il 5 ottobre 2003, ha riportato alcuni “frame” del personale incontro con la zia. “Quando Dio tocca il cuore di un giovane, di una giovane – ha scritto papa Francesco in occasione della Gmg - questi diventano capaci di azioni veramente grandiose. Quando il Signore ci chiama, non si ferma a ciò che siamo o a ciò che abbiamo fatto. Al contrario, Egli sta guardando tutto quello che potremmo fare, tutto l’amore che siamo capaci di sprigionare”. Al termine delle testimonianze, i giovani si sono ritrovati nel prato del castello per le confessioni, l’adorazione della croce e la consegna del Credo ai sedicenni. 

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