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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

A Forlì il primo caso di frode sull'''olio deodorato''

Oltre novemila litri di "olio deodorato", proveniente da Spagna e Grecia, sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nucleo Antifrodi di Parma ad un'azienda olearia di Forlì

Oltre novemila litri di “olio deodorato”, proveniente da Spagna e Grecia, sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nucleo Antifrodi di Parma ad un'azienda olearia di Forlì, che ha importato il prodotto proveniente dalla Spagna e dalla Grecia e lo ha miscelato per destinarlo ad aziende del settore della ristorazione. Il prodotto è stato sottoposto alle analisi dell'Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

LE ANALISI - Il condimento si è rilevato “olio deodorato” e come tale non commerciabile come olio extravergine d’oliva  per avere superato i cosiddetti “indici di deodorazione”, gli alchilesteri (75 milligrammi al chilogrammo) previsti dalla nuova normativa comunitaria. L’intervento dei militari ha permesso di bloccare subito la filiera  sequestrando oltre 9.000 litri di prodotto che non è arrivato ai consumatori.  Sono in corso ulteriori indagini in collaborazione con la Procura della Repubblica di Forlì, che ha dati  mandato al Nucleo Antifrodi di operare le ulteriori verifiche sulla filiera.

I CONTROLLI - I  controlli sono stati disposti dal  Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari in attività pianificate con l’Ispettorato Centrale tutela Qualità e Repressione Frodi del Ministero e sono stati finalizzati ad individuare i possibili ingressi di olio “deodorato”, l’olio straniero di pessima qualità con alla base olio di oliva ma derivato da metodi di coltivazione superintensivi che vedono grandi ammassi di olive lasciate decantare e che pertanto sviluppano acidi maleodoranti; questi oli richiedono necessariamente un “lavaggio”  chimico che non viene dichiarato, la cosiddetta “deodorazione”,  che ovviamente non è ammessa per l’olio extravergine d’oliva.

CARATTERISTICHE - Le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, in specie per l’elevato valore delle vitamine, dei grassi monoinsaturi ( che aumentano il colesterolo “buono” HDL) e dei  polifenoli (i potentissimi antiossidanti naturali che se assunti regolarmente in misura di 200 milligrammi al giorno allungano la vita e svolgono un’efficace azione antitumorale) possono essere salvaguardate solo se si tratta di  genuino olio extarvergine d’oliva ottenuto esclusivamente da trattamenti meccanici e non sottoposto a lavorazione: è questo che preserva le vitamine e i polifenoli.

FRODE DIFFICILE DA SCOPRIRE - Fino a qualche tempo fa è stato difficile scoprire le frodi da olio “deodorato” perché la normativa comunitaria non dava indicazioni precise,  ma  finalmente all’inizio di quest’anno è stato varato il Regolamento Comunitario 61 del 24 gennaio che pone un limite massimo dei “alchilesteri” (“indici di deodorazione”) prodotti che si formano per reazione degli acidi grassi con gli alcoli, tipica della degradazione delle componenti del frutto. Il limite massimo consentito è di 75 milligrammi al chilogrammo e può arrivare a 150 solo a certe condizioni.

NORMATIVA - Peraltro gli esperti di settore sono dell’avviso che 75  è già un valore alto per definire un olio extravergine di qualità.  In ogni caso la nuova normativa ha consentito di avviare in maniera mirata le indagini sulle tracce dell’Olio deodorato che anche le principali associazioni di produttori italiane hanno più volte segnalato come nuova forma di minaccia per le produzioni nazionali che devono confrontarsi con competitors che pongono in commercio “olio extavergine d’oliva” a costi bassissimi, ma ben lontani da quello derivato dalla qualità delle cultivar nazionali.  La qualità alimentare è costantemente oggetto dell’azione antifrode del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari che ha intensificato i controlli nel settore.

SANZIONI - Gli operatori commerciali che frodano nel commercio incorrono in gravi sanzioni penali e  possono  essere segnalati anche per le misure interdittive dell’esercizio d’impresa previste dal decreto legislativo 231/2001, e nel caso siano destinatari di finanziamenti comunitari o pubblici saranno segnalati per le azioni di recupero per averli indebitamente percepiti.

SEGNALAZIONI - Gli uomini dell'Arma ricordano agli operatori del settore e ai consumatori che possono inoltrare richieste di informazioni o segnalazioni di sospetta irregolarità all'indirizzo di posta elettronica ccpacdo@carabinieri.it , oppure contattare il numero verde 800 020320. Per informazioni generali i consumatori possono consultare il sito istituzionale del Reparto sul link https://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/consigli/tematici/. Per i casi più gravi e urgenti il cittadino può sempre rivolgersi ad una delle oltre 4600 Stazioni Carabinieri diffuse su tutto il territorio nazionale.

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