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Cronaca Dovadola

Gabriele Zelli socio onorario del Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro

È stata anche l'occasione per consegnare tre attestati di riconoscenza ad altrettanti soci: Alfonsino Bandini, Luciano Campanini e Varide Rusticali, per l'impegno profuso a favore dell'associazione

Il salone d'incontro di Palazzo Romagnoli di Forlì è stata la degna cornice per l'assemblea che aveva il compito di approvare il bilancio del Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro di Forlì-Cesena, il sodalizio che associa coloro che sono stati decorati con la "Stella al Merito del Lavoro", decorazione che viene conferita con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero del Lavoro. È stata anche l'occasione per consegnare tre attestati di riconoscenza ad altrettanti soci: Alfonsino Bandini, Luciano Campanini e Varide Rusticali, per l'impegno profuso a favore dell'associazione.

Il Consolato ha conferito, infine, la carica di socio onorario a Gabriele Zelli, per, come recita la motivazione, "la ben nota dedizione ed attaccamento ai valori sociali, culturali della tradizione del nostro territorio e per l'intensa collaborazione umana e sociale legata alla divulgazione dei valori dei Maestri del Lavoro". La motivazione sottolinea anche il ruolo che Zelli ha sempre rappresentato per l'associazione avendola sempre sostenuta e alla quale "ha fornito preziosi consigli con la certezza che verranno dati nell'ambito delle attività future contribuendo a dare prestigio e visibilità sociale all'opera e alle finalità dei Maestri del Lavoro".

Il riconoscimento è stato consegnato da Milena Foschi e Alessandra Castelvetri, rispettivamente vice console dei Maestri del Lavoro di Forlì-Cesena e console della Regione Emilia-Romagna, da Lubiano Montaguti, vice sindaco di Forlì, e dai maestri del lavoro Walter Zanzani e Giuseppe Milanesi.  Al termine i partecipanti sono stati accompagnati da Gabriele Zelli a visitare, al piano terra dell'edificio, la Collezione Verzocchi, una raccolta di quadri unica nel suo genere che l'imprenditore forlivese Giuseppe Verzocchi, volendo unire l'arte con il lavoro, riuscì a realizzare, tra il 1949 e il 1950, grazie all'adesione di oltre settanta pittori italiani contemporanei. 

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