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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Galeotte furono le Frecce Tricolori, Davide non ha avuto dubbi: "Il volo è la conquista dell'uomo"

La passione per il campo aeronautico è nata vedendo dal vivo l'evoluzione delle Frecce Tricolori e partecipando ad alcune manifestazioni di modellismo

Il suo futuro è già programmato: frequenterà l'università per specializzarsi in ingegneria aerospaziale. La passione per il campo aeronautico è nata vedendo dal vivo l'evoluzione delle Frecce Tricolori e partecipando ad alcune manifestazioni di modellismo. Davide Ricci non ha avuto dubbi nel frequentare l'Istituto Tecnico Aeronautico "Francesco Baracca" di Forlì, completando il suo percorso col massimo dei voti arricchito dalla lode.

Nato nel ferrarese, in tenera età si è trasferito a Bologna: "Sono sempre stato, almeno a detta dei miei genitori, un ragazzo sveglio, curioso e propenso all'indipendenza. Per quanto riguarda la scuola non ho mai avuto problemi nello studio; magari un po' troppo diretto con i professori, il voto di comportamento ha quasi sempre teso ad abbassarmi la media".

Quando è nata la sua passione per gli aerei?
E' nata abbastanza tardi in realtà. Da piccolo desideravo entrare nel campo della medicina. Tuttavia durante le scuole medie questo è cambiato, sono andato con mio padre a vedere le Frecce Tricolori in Riviera e poi alcune fiere di modellismo. Questo mi ha spinto a volerne sapere di più e approfondire la conoscenza delle meccaniche. Il volo è affascinante, una vera e propria conquista dell'uomo.

La scelta dell'Istituto Tecnico Aeronautico è stata una diretta conseguenza....
Vista questa nuova passione risulta ovvia la scelta di un istituto aeronautico e fatto l'open day avevo già capito che l'Istituto Baracca era la scuola adatta a me. Alla fine del biennio ho prediletto l'indirizzo di costruzione del mezzo aereo. Sono sempre stato più interessato ai processi che alla guida del mezzo, per quanto abbia provato anche quella e devo ammettere essere piuttosto divertente.

Come si è trovato a Forlì?
Non essendo di Forlì ho dovuto scegliere se fare il pendolare o andare in un convitto. Ho deciso per la seconda opzione andando ad abitare 5 giorni alla settimana per gli ultimi 5 anni nel convitto dell'agrario di Cesena. Anche questa è stata un'esperienza che sono contento di aver fatto, perchè mi ha aiutato a crescere. A Forlì ci ho passato poco tempo, giusto le ore a scuola e poco altro. Ma in generale l'ho trovata ospitale. Non ho mai avuto a che fare con gente maleducata, ma potrei essere stato anche solo fortunato.

Altre passioni?
Di particolari non ne ho, resto nella normalità tra un buon libro, videogiochi o anche solo scambiare quattro chiacchiere con gli amici.

E' stato un anno scolastico condizionato dal lockdown. Cosa le è mancato di più?
Sicuramente il lockdown è stato un colpo basso, io che ero così abituato a stare a stretto contatto con le persone tutti i giorni in convitto mi sono ritrovato ad interagire solo attraverso uno schermo. Possiamo dire però essere stato un destino comune, infatti dopo ogni lezione io e i miei amici ci ritrovavamo a fare comunella in chiamata. Ciò che mi è davvero dispiaciuto è non aver potuto salutare per bene i miei compagni di classe ed i miei professori.

Ha già progettato il suo immediato futuro?
I prossimi 5 anni li ho già assicurati all'università di ingegneria aerospaziale sempre a Forlì. Mi sono infatti iscritto poco prima del mio esame di maturità e ho già passato la selezione. Ora ho intenzione di godermi questa estate, poichè sarà probabilmente l'ultima che potrò passare con così tanta spensieratezza. 

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