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Cronaca

Lotta alla scompenso cardiaco: la mobilitazione dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni"

Si tratta di una patologia complessa, definita come l'incapacità del cuore di fornire il sangue in quantità adeguata rispetto all'effettiva richiesta dell'organismo o la capacità di soddisfare tale richiesta

Si concluderanno domenica in Piazza Saffi le Giornate Europee dello Scompenso Cardiaco. Si tratta di una patologia complessa, definita come l'incapacità del cuore di fornire il sangue in quantità adeguata rispetto all'effettiva richiesta dell'organismo o la capacità di soddisfare tale richiesta. Mercoledì mattina, nell'atrio del padiglione Morgagni dell’ospedale "Morgagni-Pierantoni", medici ed infermieri dell’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco di Forlì hanno divulgato la consapevolezza della malattia con materiale informativo e misurazioni della pressione.

La patologia

I sintomi principali sono affanno e stanchezza, che possono limitare la capacità di movimento, e la ritenzione di liquidi.Il 2-2,5% di cittadini Europei ed Italiani soffre di questa malattia; ciò significa che ne sono affetti circa 15 milioni di Europei ed 1 milione di nostri connazionali.  Secondo recenti stime, il numero di malati tenderà a superare i 30 milioni nel 2020. La prevalenza cresce in maniera esponenziale con l’età: meno dell’1% sino a 60 anni, 2% tra 60 e 70, 5% tra 70 e 80, attestandosi a oltre il 10% dopo gli 80 anni. Lo scompenso cardiaco più comune tra gli uomini e tra chi ha avuto un infarto miocardico. In generale, comunque, almeno una persona su tre, uomo o donna, è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco entro 5 anni da un infarto. Lo scompenso incide fortemente sulla qualità della vita e necessita molto spesso di ricovero in ospedale e la prognosi è peggiore di quella di molti tipi di neoplasia.

"La Cardiologia di Forlì - spiega Marcello Galvani, direttore dell'Unità operativa - con un’esperienza ventennale in tale ambito, si avvale di un ambulatorio dedicato allo scompenso cardiaco che attualmente segue circa 530 pazienti con 3 cardiologi dedicati, 5 infermiere dedicate e 2 accessi alla settimana.I Cardiologi specialisti del paziente con scompenso cardiaco supportano i medici di medicina generale con un ruolo attivo e di presa in carico proporzionale alla severità della malattia.Inoltre nei casi di malattia più avanzata ed invalidante abbiamo attuato, dal gennaio del 2002, un programma pioneristico di assistenza domiciliare infermieristica specialistica cardiologica. A tutt’oggi sono stati inclusi nel progetto 85 pazienti e si è osservato una netta riduzione dei ricoveri e un miglioramento della qualità di vita del paziente e dei famigliari. L'unità operativa di Cardiologia derisce quest'anno alla campagna Europea d’informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione dello Scompenso cardiaco. 

"A Forlì - prosegue - ci saranno numerosi eventi coordinati da Elisa Gardini, responsabile dell’Ambulatorio; Daniela Nanni, da Simone Longhi e dalle Infermiere professionali dedicate allo scompenso cardiaco, coordinate dal caposala Debora Bombardi, Emanuela Lombardi, Roberta Greppi, Ilaria Guidi, Caterina Brighi, Nicoletta Verni, Martina Spighi, Laura Giorgioni, Veronica Lanzoni e Barbara Petretti, in collaborazione con i volontari dell’Associazione Cardiologica Forlivese. Domenica in piazza Aurelio Saffi dalle 9 alle 12 in occasione di una festa di solidarietà che coinvolge l’intera comunità Forlivese (“Run into Polio”) anche gli infermieri, i medici ed volontari dell’Associazione Cardiologica saranno presenti ed allestiranno "Il gazebo del cuore" .

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