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Cronaca

Il maltempo non fa dimenticare i martiri delle foibe: deposta una corona

Questa mattina, venerdì, nonostante il maltempo vi è stata la deposizione di una corona d' alloro in via Martiri delle Foibe, essendo la giornata del Ricordo. La difficile situazione ha costretto a fare memoria delle vittime delle Foibe in tono ridotto

Questa mattina, venerdì, nonostante il maltempo vi è stata la deposizione di una corona d' alloro in via Martiri delle Foibe, essendo la giornata del Ricordo.  La difficile situazione ha costretto a fare memoria delle vittime delle Foibe in tono ridotto. Spiega a riguardo il vice-sindaco Giancarlo Biserna: “Ma non nella  sostanza, perché l' importanza di ricordare e testimoniare ogni anno questo giorno è parte integrante delle  tragedie della seconda guerra mondiale. Eccidi perpetrati sotto il segno della foibe sono fatti sconvolgenti di fronte ai quali non si può solo dire "non devono succedere mai più"”.


Continua Biserna: “Bisogna sapere e concretizzare ogni giorno che "il non succedere mai più" dipende dalla nostra capacità di sapere lavorare ogni giorno perchè quelle condizioni che allora portarono a tali degenerazioni dell' uomo non si ripetano. L' uomo può farcela. E' un segno di speranza che io vorrei alimentare con due esempi significativi. Una testimonianza di un prigioniero da immolare nelle foibe ci dice che quest' uomo dopo giorni di percosse insieme a tanti prigionieri fu portato verso Arsia. Uomini a piedi nudi e senza pantaloni, spinti dopo chilometri di marcia sull' orlo di una foiba. Poi uno ad uno con un masso appeso alle mani furono buttati giù, e poi fu sparato  loro addosso. La speranza  non svanisce mai, ed il miracolo fu,  per il testimone di questa esperienza, il fatto che uno sparo spezzò il filo che lo teneva legato al masso. Si salvò e potè raccontare quanto successo”.


E ncora: “La seconda testimonianza viene dall' altra parte, da quella dei campi di concentramento. Un' ebrea olandese, tal Etty Hillesun, uccisa in un campo, prima di morire raccontò le sue riflessioni. Diceva: "Forse possediamo altri organi oltre  alla ragione, organi che allora non conoscevamo, e che potrebbero farci capire questa realtà sconcertante. Un nuovo organo di senso, attinto dai pozzi  più profondi della nostra miseria e disperazione, per farla decantare e divenire fattore di crescita e di comprensione". Credo che il miglior modo per onorare questo giorno stia nel far tesoro di queste due esperienze, consapevoli che non siano figlie del caso, ma della capacità data all' uomo di camminare, lottare, creare sempre per un futuro migliore”.

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