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Giro di prostitute tra Spagna e Italia: lo gestiva una 40enne pronta a scappare

E’ stato stroncato un giro di prostituzione guidato da donne russe residenti in Spagna che ha visto intersecarsi due filoni di indagine portati avanti dalla Squadra mobile della Questura di Forlì-Cesena

E’ stato stroncato un giro di prostituzione guidato da donne russe residenti in Spagna che ha visto intersecarsi due filoni di indagine portati avanti dalla Squadra mobile della Questura di Forlì-Cesena. L’ultimo arresto è stato fatto a Forlì, in collaborazione con il commissariato di Imola. Si tratta di una donna di origini russe, di 40 anni, domiciliata a Madrid e residente a Forlì, che gestiva in due appartamenti, uno in centro a Forlì ed uno a Imola, un giro di prostitute dell’Est.

Le ragazze, con permesso di soggiorno spagnolo, restavano 15 giorni per svolgere il lavoro in Romagna, poi ritornavano in Spagna, muovendosi liberamente nell’ambito dello spazio Shengen. Le indagini hanno portato al fermo di polizia giudiziaria, firmato dal sostituto procuratore Filippo Santangelo, per la donna, arrestata mercoledì, trovata con i biglietti aerei per la Russia, pronta a tornare in patria. Le accuse sono quelle di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione

IL PRIMO FILONE - La prima parte di questa operazione era partita nella prima metà del 2015, quando, anche attraverso una serie di intercettazioni e il monitoraggio di siti di incontri, gli inquirenti, coordinati dal Procuratore Capo Sergio Sottanni, sono risaliti ad una donna di origini russe, residente in Spagna a Toledo ed al marito spagnolo, che gestivano un giro di prostitute, non giovanissime, molto avvenenti, da Forlì, passando per cesena e Ravenna, fino ad arrivare a Bologna. In sette appartamenti, affittati a nome di uno dei due componenti della coppia, si prostituivano oltre una decina di donne dell’Est,  tutte con permesso di soggiorno spagnolo, che avevano chiesto di venire ad esercitare il mestiere in Italia.

Ad organizzare gli appuntamenti, gestiti esclusivamente attraverso i siti specializzati, e lo smistamento negli appartamenti era la donna, che quasi mai è venuta in Italia. A sbrigare le questioni ‘burocratiche’ in loco, come pagare gli affitti, ritirare i guadagni, pagare le bollette, era il marito. Una volta capita l’organizzazione del giro, è stato emesso l’ordine di custodia cautelare nei confronti dei due. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, mentre la moglie è ancora latitante. I profitti erano notevoli: si parla anche di 15mila al mese di guadagno, tolte tutte le spese. Al momento dell’ arresto l’uomo aveva 8.500 euro in tasca e in uno degli appartamenti sono stati contati circa 450 preservativi confezionati. E’ emerso che ai due faceva concorrenza un’altra cittadina russa; e da qui sono partite le indagini che hanno portato all’arresto di mercoledì.

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