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Cronaca

L’autista di Falcone a Salotto blu: “Sulla strage di Capaci non è ancora stata fatta vera chiarezza”

"E' strano che nessuno mi abbia mai chiesto niente sugli ultimi periodi della vita di Falcone", afferma Costanza

Giuseppe Costanza è stato per otto anni l’inseparabile autista personale di Giovanni Falcone, condividendone esperienze e ansie. Era nell’auto del magistrato al momento dell’attentato dinamitardo che, nel 1992, mise alla fine della vita di Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta. Miracolosamente, Costanza sopravvisse, pur riportando gravi ferite. Conversando a Salotto Blu con Mario Russomanno in occasione della uscita del libro che ripercorre  quelle esperienze, “Stato di abbandono” edito da Minerva e scritto dal giornalista e blogger Riccardo Tessarini, Costanza ha descritto particolari inediti di quella vicenda e sulla figura umana di Giovanni Falcone.

In particolare Costanza, che diciotto mesi dopo la strage, rientrando in servizio, fu di fatto emarginato dalla Pubblica Amministrazione, ha dichiarato che “chi voleva uccidere Falcone poteva farlo agevolmente a Roma, dove il magistrato si muoveva senza scorta, a piedi. Averlo fatto con quella gigantesca operazione criminale in Sicilia mi è sempre apparso strano e inquietante, ho avuto l’impressione che siano stati catturati gli esecutori ma non i mandanti. Di certo è strano che nessuno mi abbia mai chiesto niente sugli ultimi periodi della vita di Falcone. A me che, di fatto, ho vissuto ogni giorno assieme a lui per otto anni”. La trasmissione andrà in onda Venerdì alle 23,15. 
 

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