rotate-mobile
Cronaca Forlimpopoli

Hikikomori, l'isolamento che spaventa i genitori: in Emilia Romagna oltre 300 casi

A Forlimpopoli si tiene un convegno per parlare con gli esperti di questo fenomeno in continua crescita e che colpisce molti giovani anche in Regione

Sabato 16 febbraio alla Multisala Cineflash di Forlimpopoli si tiene un importante convegno per discutere di un fenomeno giovanile in continuo aumento e in parte ancora molto sottovalutato. Si tratta del Hikikomori, un termine giapponese che significa stare in disparte, isolarsi, un disagio sociale che colpisce sempre più adolescenti in tutto il mondo e anche in Italia.

GLI EFFETTI - A soffrire di questo disagio sociale sono in particolare adolescenti e giovani adulti che arrivano ad abbondare progressivamente la scuola, gli amici e tutti i loro contatti sociali diretti, privilegiando invece quelli virtuali instaurati attraverso la rete. Nei casi più gravi di questo fenomeno viene addirittura rifutato qualsiasi contatto con i propri genitori.

HIKIKOMORI IN EMILIA ROMAGNA - Il 6 novembre 2017 è stata effettuata una indagine unica in Europa nel suo genere, da parte dall'Uffcio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna, che ha coinvolto 687 scuole e istituti della regione. Dalla ricerca sono emersi 346 casi di ragazzi ritirati (164 maschi e 182 femmine), di cui il numero maggiore nelle scuole secondarie di secondo grado. Diversi ragazzi escono ancora di casa o con amici o da soli; tuttavia in ben 99 casi si indicano uscite estremamente rare e in 63 casi nessuno viene accolto in casa. Tra i problemi frequenti evidenziati ci sono la fobia scolare, ovvero non riuscire ad andare a scuola anche quando si vorrebbe, l'isolamento come effetto di delusione di sè e degli altri e un'estrema forma di timidezza che spinge al ritiro.

IL CONVEGNO - Il seminario organizzato a Forlimpopoli ha l'obiettivo di fornire una cornice interpretativa del fenomeno, facendo riferimento agli esiti della ricerca realizzata dall'Uffcio Scolastico dell'Emilia Romagna, indicando gli interventi possibili, le strategie per l'inclusione scolastica, le possibili linee di intervento terapeutiche e strategie relazionali e comunicative basate sulle esperienze delle famiglie e dei terapeuti dell'Associazione Hikikomori Italia Genitori onlus. L'obiettivo è quello di cercare di individuare i segnali premonitori del disagio e riuscire a fare una "prevenzione di rete" di questo fenomeno sociale sia in ambito famigliare che scolastico e sociale, favorendo un cambiamento virtuoso della comunità educante nella sua interezza e non solo delle singole persone. Partecipano al convegno Elena Maria Carolei, Marco Crepaldi, Guido Dell'acqua, Salvatore Morabito, Antonella Rogai e Alessandra Prati.

L'ASSOCIAZIONE - L'associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus insieme alla Associazione Hikikomori Italia è stata fondata nel giugno 2017, a fronte dell'esigenza emergente da centinaia di famiglie all'interno del gruppo facebook Hikikomori Italia Genitori, creato da Marco Crepaldi, dottore in psicologia sociale, studioso del fenomeno dell'hikikomori (isolamento sociale volontario) in Italia dal 2012. Essa è nata dall’impellente bisogno dei genitori di ricercare soluzioni per la situazione dei loro figli, in quanto ad oggi l’hikikomori è ancora un disagio troppo poco conosciuto da parte delle istituzioni e dei professionisti. Tra gli obiettivi dell'associazione ci sono lo sviluppo nei genitori di consapevolezza e competenze per gestire ill ritiro sociale volontario dei propri figli e il riavvicinamento dei soggetti a esperienze di vita sociale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Hikikomori, l'isolamento che spaventa i genitori: in Emilia Romagna oltre 300 casi

ForlìToday è in caricamento