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Cronaca

I forlivesi tornano al parco: "I controlli saranno ulteriolmente potenziati"

Chiuso dal 14 marzo al pari degli altri spazi verdi, il Parco Urbano "Franco Agosto" ha riaperto i cancelli sotto il controllo della Polizia Locale in pattugliamento in mountain bike

I forlivesi sono tornati a popolare i parchi pubblici, riaperti lunedì mattina dopo il lungo stop dovuto alle restrizioni dell’energenza sanitaria. Complice la bella giornata di sole, soprattutto nel tardo pomeriggio, in tanti sono tornati nelle aree verdi a piedi o in bicicletta per fare un po’ di jogging o per far fare una sgambata al proprio cane nelle apposite aree destinate agli amici a quattro zampe. Chiuso dal 14 marzo al pari degli altri spazi verdi, il Parco Urbano "Franco Agosto" ha riaperto i cancelli sotto il controllo della Polizia Locale in pattugliamento in mountain bike.

Video - Il primo giorno di apertura dei parchi

Ai primi controlli non sono emersi assembramenti di persone e in generale c'è stato il rispetto delle regole sul distanziamento tra le persone e l'obbligo delle mascherine, dove necessario. "Abbiamo riscontrato un aumento importante sia del traffico che degli spostamenti delle persone - conferma il vicecomandante della Polizia Locale dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, Andrea Gualtieri -. Sono stati svolti i primi controlli nei parchi, che saranno potenziati nei prossimi giorni. Dopo una mattinata tranquilla sono arrivate nella seconda parte del pomeriggio segnalazioni circa assembramenti nei parchi minori, con presenza di ragazzini. E' necessario che vengano rispettate assolutamente le distanze".

Molte le richieste di informazioni: "La sala operativa è stata impegnata nel rispondere agli interrogativi dei cittadini. E non tutti conoscono bene la nuova normativa". Non solo telefonate, ma anche passanti che si avvicinano agli agenti per chiedere su cosa era possibile fare o meno. Gli agenti hanno effettuato verifiche anche nei cimiteri, ma non vi sono stati problemi. Quanto all'uso delle mascherine, i forlivesi hanno capito che non è solo un obbligo (nei luoghi pubblici), ma anche un dovere sociale per evitare una nuova propagazione del virus.

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