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Cronaca Predappio

Il calendario 2013 di Predappio: un anno all’insegna dell’arte sacra

Curato dall'Assessore comunale alla cultura Francesco Billi e dalla dottoressa Elisa Garavini, il calendario viene distribuito nel periodo delle feste nelle case

È dedicato all’arte sacra il calendario 2013 realizzato dall’Amministrazione Comunale. Curato dall’Assessore comunale alla cultura Francesco Billi e dalla dottoressa Elisa Garavini, il calendario viene distribuito nel periodo delle feste nelle case grazie all’aiuto di alcune associazioni di volontariato (chi non dovesse riceverlo a domicilio, può richiederlo e ritirarlo direttamente in Municipio).

Le immagini che illustrano i dodici mesi del nuovo anno presentano capolavori di epoche diverse, legati al territorio predappiese. Fin da tempi remoti, infatti, a Predappio e dintorni sono emerse testimonianze artistiche finalizzate all’esigenza di fede manifestata dalla comunità.
Tra le prime attestazioni in zona si possono inserire i lacerti di affreschi della chiesa di Sant’Agostino in Rocca d’Elmici, dove i brani più antichi sopravvissuti all’ingiuria del tempo risalgono addirittura al secolo XIII. Una rappresentazione della Madonna col Bambino, oggi incoronata d’argento, è quella esposta sull’altare maggiore del settecentesco santuario della Maestà di Predappio Alta, così come ancora oggi la Madonna del colera per cui si nutre venerazione fin dal secolo XVII a Fiumana è patrona del paese.

Accanto alle espressioni d’arte locale altre sono giunte a Predappio. Negli anni Venti del Novecento, per interessamento del duce, alla scuola materna Santa Rosa fu donata la bellissima Madonna del Libro, poi esposta nell’oratorio, proveniente dalle collezioni della Galleria Palatina di Firenze. Sempre nel medesimo luogo ha trovato posto un’altra notevole figurazione della Vergine, anch’essa offerta da Benito Mussolini: si tratta della Madonna del Fascio realizzata in maiolica policroma (costituita da 398 formelle di diverse misure) da Leopoldo Battistini. Nella chiesina si trova anche la statua in legno che raffigura Santa Rosa, realizzata da Bernardino Boifava.

Alla parrocchiale di Sant’Antonio, in concomitanza con la sua fondazione (1931-32), sono pervenute invece opere connesse all’ambiente romano: come le due grandi pale, San Francesco e le sue Istituzioni e il Cuore eucaristico di Gesù, commissionate rispettivamente a Giovanni Battista Crema e a Corrado Mezzana. Autore delle pregevoli stazioni della Via Crucis così come delle formelle e della lunetta in bronzo che adornano il portale è lo scultore Publio Morbiducci. Di pregio anche la Pietà collocata sull’altare della cappella Mussolini nel cimitero di San Cassiano di Valmore Gemignani e l’imponente Crocifisso nella Pieve di San Cassiano di Giannino Castiglioni.

Attivo per il proprio paese natale fu anche Benito Partisani, in arte Mastro Lupo. Di questo artista il calendario mostra le tele per la cappella del Battistero nella parrocchiale di Predappio Alta e il pannello in terracotta patinata che raffigura i bambini chiamati da Cristo presso di sé, collocato all’ingresso della scuola materna Santa Rosa.

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