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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Cittadini, impegnatevi per la comunità": nuovo regolamento dei beni comuni

Ognuno deve curare i beni comuni come i propri: quante volte per questa elementare regola di educazione civica si è andata a scontare contro regolamenti e burocrazia? Si tenta di risolvere il problema

Ognuno deve curare i beni comuni come i propri: quante volte per questa elementare regola di educazione civica si è andata a scontare contro regolamenti impossibili, funzionari scontrosi, richieste di scartoffie, imposizione di oneri non sostenibili tanto che, alla fine, anche chi è armato delle migliori intenzioni desiste? Tra qualche tempo potrebbe non essere più così. Il Comune di Forlì sta per varare il Regolamento dei beni comuni, presentato giovedì pomeriggio in commissione consigliare, per poi giungere all'approvazione nel prossimo consiglio comunale.

Di cosa si tratta? Il Comune, con questo strumento, intende promuovere i cosiddetti “patti di collaborazione”. E quindi, se c'è un cittadino che si vuole prendere cura di una piccola area verde di fronte a casa sua, piuttosto che impegnarsi per liberare dalle foglie le caditoie delle fogne, od ancora voler ripulire un muro pieno di graffiti per ridare alla propria zona un volto meno degradato, potrà farlo, in modo – ci si augura – veloce e sicuro. Molto spesso, infatti, chi è animato da queste intenzioni civiche, come i comitati di quartiere in primis, si scontra con un ente locale che magari chiede l'occupazione di suolo pubblico per chi fa una festa in un giardino di periferia, oppure non dà l'autorizzazione a fare dei lavoretti di manutenzione per non avere problemi in caso di piccoli infortuni. 

Il regolamento cerca di scavalcare tutto questo. “La sfida sarà duplice – spiega l'assessore al Welfare Raoul Mosconi -: da un lato far crescere il senso di comunità e di impegno diretto sui beni comuni, dall'altro diffondere la cultura della partecipazione tra il personale tecnico e amministrativo del Comune. Stiamo lavorando per migliorare l'ascolto e il confronto con i cittadini nelle decisioni che riguardano la comunità”. Il regolamento che si compone di 30 articoli, è stato discusso nei mesi scorsi con i comitati di quartiere, che sono il livello (tutto composto da volontari) più vicino alla cittadinanza, quindi anche con i sindacati, “a cui abbiamo dato garanzie che questo regolamento non va a ridurre i servizi e il personale che li esegue professionalmente”, precisa Mosconi. La logica, invece, è quella della sussidiarietà, in un patto tra cittadini ed ente pubblico che finora è latitato. 

A volte, va detto, che nella moltitudine di associazioni o punti di vista dei cittadini ci siano anche visioni diverse per la gestione di uno stesso bene comune. “In questi casi – continua Mosconi – esorteremo i cittadini interessati ad integrarsi e trovare un modo che garantisca l'impegno di entrambi”. Tali soggetti possono essere singole persone, associazioni, ma anche aziende e soggetti privati, questi ultimi coinvolti con stesso spirito con cui avviene la sponsorizzazione delle rotonde, vale a dire quindi con un ritorno di visibilità e per accrescere la propria responsabilità sociale. Per i cittadini che si impegneranno ci potranno essere anche vantaggi, che tuttavia non potranno mai configurarsi come un pagamento, ma solo con piccoli rimborsi di spese vive, oppure riduzioni o esenzioni di certi costi pubblici, come appunto l'occupazione del suolo. “In ogni caso il tutto secondo un principio di proporzionalità e comunque pubblicando i contenuti degli accordi nella massima trasparenza. “Infine, il Comune qualora ritenga necessaria un'azione di questo tipo dei cittadini potrà pubblicare un bando, facendosi quindi promotore di un patto di collaborazione”. In tutto il Comune ha stanziato per questo progetto, che sarà sperimentale per due anni ed è già attivo in un altro centinaio di città italiane, circa 20mila euro.

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